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Quattro anni di giunta traballante

A quattro anni e due mesi dall'elezione a sindaco, a sorpresa, di Marco Doria, si può emettere una

considerazione lapalissiana. Rispetto alle giunte, tutte di sinistra, che si sono alternate dalla fine degli anni Ottanta ad oggi (negli anni Settanta Genova fu amministrata anche dalla Dc), quella attuale in scadenza tra dieci mesi, non solo è la più a sinistra, ma è anche quella che ha perso maggiori cocci cammin facendo. I vari Sansa, Burlando, Pericu (due mandati) e la Vincenzi non avevano mai subito tale onta di dover perdere così tanti alleati, al punto che Marco Doria si ritrova con una maggioranza di un solo voto o al massimo due se gli va bene in ogni seduta. Eppure il vantaggio accumulato nel 2012 era devastante grazie alle attuali leggi elettorali e i loro premi di maggioranza.
Marco Doria non aveva nemmeno iniziato la prima seduta, che tre ex Idv di Antonio Di Pietro, capeggiati dall'ex poliziotto Anzalone, avevano alzato il tiro e sono passati nel misto. Poi c'è stata la volta del binomio legato all'Udc, quindi a un trio ex Pd, tra cui Vassallo (cattolico di sinistra della val Polcevera, sampdoriano doc, abile in tv), Gozzi e Caratozzolo, quest'ultimo macchina di voti nel ponente cittadino. E in tante occasioni alcuni centristi gli sono andati incontro.

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