Perche' Biasotti candida Rixi
Sandro Biasotti non ama le luci della ribalta, preferisce operare dietro le quinte.
Ha confessato che a Montecitorio esce da una porta secondaria per non essere intercettato da quelli de "Le Jene" o di "Striscia la notizia". I giornali nazionali hanno parlato di lui una sola volta, quando nell'unico suo intervento che si ricordi (sul porto di Genova) si era dimenticato di chiamare "signora presidente" Laura Boldrini, che gli aveva fatto un cazziatone quando l'aveva incontrato nel Transatlantico.
Ha stupito però l'intervista che ha rilasciato a "Repubblica" (autrice Nadia Campini). Indica il leghista Edoardo Rixi come migliore candidato sindaco del centrodestra, pur ricordando che non sono particolarmente amici. Ma proprio per questo la dichiarazione ha lasciato perplessi. Sicuramente non ha fatto un piacere a Giovanni Toti, che da tempo sta cercando un candidato sindaco tra gli imprenditori, fuori dagli schemi della politica. Ma non ha fatto nemmeno un favore a Rixi (che tra l'altro ha appena finito di sparare su Rixi). Infatti Rixi sta per affrontare il processo per le spese pazze nel quale è coinvolto non solo come capogruppo ma anche in prima persona (la famosa scorpacciata di ostriche è quisquilie varie). Il suo compagno di partito Maurizio Torterolo ha preferito patteggiare e si è beccato due anni. Siccome il patteggiamento fa ottenere lo sconto di un terzo. Quindi per Rixi, nel processo ordinario, potrebbe scapparci una pena di tre anni. Che farebbe scattare la legge Severino e quindi l'uscita immediata dalla Regione.
Elio Domeniconi