Borsino della politica
Secondo i lettori di Genova3000.
1-GIOVANNI TOTI
Ora a Primocanale si sente come a casa sua. Per mezzora abbondante è stato intervistato dal tandem dei fuoriclasse (Franco Manzitti e Mario Paternostro). Ha potuto esternare il suo pensiero in tutta calma. E' piaciuto per la disinvoltura che ha acquistato col tempo. Naturalmente gli intervistatori hanno evitato di fargli domande "cattive". E non certo perché il Governatore è diventato amico del loro editore, il sen. Maurizio Rossi.
2-GIOVANNI DE PAOLI
I colleghi leghisti lo accusano di mettersi troppo in mostra, lui che prima della famosa frase sugli omosessuali era un illustre sconosciuto. Ma se ne infischia. Le critiche interne non gli fanno né caldo né freddo. E' più che mai convinto che quella sua uscita (forse fraintesa) gli frutterà diecimila voti. Perché la base dei leghisti la pensa come lui. Viva le donne.
3-ILARIA CAVO
L'assessora alla cultura si fa apprezzare sempre di più. Anche per il suo coraggio. Vuole sfrattare dal Teatro della Gioventù Massimo Chiesa, perché moroso. Ed è diventata l'idolo degli studenti universitari perché con la ristrutturazione dell'ex Hotel Firenze-Zurigo ha aumentato di molto i posti letto. Un problema di meno per chi viene a studiare a Genova da fuori.
4-SONIA VIALE
Lei non lo dice ma ormai viene considerata la vera leader della Lega in Liguria. Perché dimostra un grande equilibrio. Mentre Edoardo Rixi è troppo legato a Matteo Salvini. Che come ha sottolineato Roberto Maroni (al quale la Viale è da sempre politicamente legata) è uno che "fa la guerra agli alleati". Una cosa che ha dell'incredibile. La realtà romanzesca.
5-STEFANO BERNINI
Sono in netto rialzo le sue azioni all'interno del Partito Democratico. Perché il vicesindaco non ha mai condiviso le idee di Marco Doria (è stato l'unico a esprimere riserve sul Blueprint). Secondo i sondaggi potrebbe essere lui a vincere le primarie del centro sinistra. Perché ormai sono rimasti in pochi a difendere il sindaco uscente. In tanti vogliono rispedirlo all'Università.
1-ALICE SALVATORE
Contestata all'interno del suo stesso partito. Querelata da un ex collaboratore nei confronti del quale aveva usato un linguaggio da trivio. Si può esprimere (dicono) il proprio dissenso anche senza usare termini da caserma. Che sicuramente non si addicono a una ragazza. Specie se si tratti di una ricercatrice. Dovrebbe ricercare prima di tutto le parole adatte.
2-EDOARDO RIXI
L'assessore ha dichiarato che il nuovo presidente del porto non deve essere "imposto dall'alto". Ma se interpella la base magari potrebbe venir fuori il nome di Bruno Ravera. Che a 87 anni cerca ancora un suo spazio. Perché quello che gli concede Massimiliano Lussana sul "Giornale della Liguria" evidentemente non gli basta. Ma col porto non ci azzeccherebbe proprio niente.
3-RAFFAELLA PAITA
Ora è stata criticata (e aspramente) dal proprio segretario Alessandro Terrile. Ma la moglie di Luigi Merlo non è proprio il tipo da farsi comandare a bacchetta da un semplice segretario. Però nel partito i maligni dicono che a difenderla è rimasto solo Giovanni Lunardon. Che pure era il suo avversario numero uno. Nemmeno Claudio Burlando si è levato a difenderla.
4-MARCO DORIA
Persino il filosofo Simone Regazzoni, considerato (a torto o a ragione) l'ideologo del Partito Democratico, ha dichiarato che il sindaco uscente Marco Doria non è da riconfermare. Però non si è azzardato a fare il nome di quella che secondo lui sarebbe la sindaca ideale. Sapeva che sarebbe stato criticato ferocemente. Quindi meglio limitarsi a demolire l'attuale primo cittadino.
5-STEFANO BALLEARI
Dopo quello che è avvenuto a Roma ha capito che non potrà mai essere il candidato unico del centrodestra. Quindi non potrà diventare sindaco di Genova. Ma a lui basta poter sfoggiare la foto a fianco di Giorgia Meloni. Quando militava nel Popolo della Libertà poteva solo farsi immortalare accanto a Lilli Lauro. Ora si sente un personaggio importante.