Balleari ha tradito Lussana
Il fraterno amico Massimiliano Lussana aveva dedicato all'amico Stefano Balleari una delle sue (seguitissime) articolesse sul "Giornale della Liguria". Titolo: "Il caso. Le piste ciclabili fuori pista. Troppo in via XX Settembre. Troppo poco in corso Italia. Oggi a Tursi Balleari (Pdl) farà votare un documento per permettere le bici sul marciapiede del lungomare".
E nell'articolo (o articolessa) tutto un peana dedicato a Stefano Balleari, definito "un esteta", "un lord inglese del consiglio comunale", "sempre inappuntabile con la sua pochette sfoderata come un distintivo di civiltà".
Solo che quando il presidente del consiglio comunale Giorgio Guerello l'ha chiamato perché illustrasse anche a Tursi il suo (interessante) progetto il marito della bella farmacista di Piazza Dante, era già scomparso, costringendo così l'avvocato Guerello a dichiarare sciolta la seduta.
Siccome Lussana era sicuro che sarebbe stata approvata la mozione per far proclamare Genova città dell'inno, aveva chiuso il pistolotto con questa frase augurale: "E se Balleari fa bis nello stesso giorno, finisce che lo fanno sindaco per davvero".
Non avendo potuto fare il bis per colpa sua, chissà che Stefano Balleari non si sia giocata davvero la poltrona di sindaco.