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Anche Toti cerca quattrini

Giovanni Toti

Giovanni Toti ha annunciato che il 18 marzo presenterà la Fondazione Chance, da lui fondata in vista

delle prossime amministrative. Dopo aver strappato la Regione al centrosinistra, i centrodestra vorrebbe conquistare anche il Comune.
Tutto legittimo, tutto regolare. Le elezioni costano e non c'è più quel Berlusconi che pagava per tutti. Forza Italia, ha licenziato i dipendenti, non ha più strutture.
Una obiezione è però d'obbligo: Change vuol dire cambio, cambiamento. Dovrebbe indicare un nuovo modo di fare politica. Si sta tornando ai vecchi sistemi. Il Governatore troverà sicuramente i finanziatori. Metteranno mano al portafogli i soliti imprenditori, quelli che con felice immagine, un politico della vecchia guardia, Alberto Gagliardi, che aveva iniziato nell'Associazione Industriali e nella Democrazia Cristiana, non chiamava imprenditori ma prenditori.
Giovanni Toti è sicuramente una persona intelligente. A Mediaset era salito ai vertici del giornalismo televisivo. Sta bruciando le tappe anche in politica, era già arrivato al Parlamento Europeo. Nel centrodestra tutti riconoscono che la Liguria non sarebbe stata strappata al centrosinistra se Berlusconi, dopo aver scartato i personaggi (pur rispettabilissimi) che gli aveva presentato l'onorevole Sandro Biasotti, convinto che per vincere si dovesse optare per un personaggio della (cosiddetta?) Società Civile, non avesse puntato sul marito di un'altra colonna-Mediaset, Siria Magri.
Però Toti è anche un uomo di mondo. Dovrebbe sapere che, soprattutto in politica, nessuno fa niente per niente. Chi foraggia un partito lo fa perché, in caso di vittoria, riceverebbe la ricompensa..  E allora perché anche lui, per trovare soldi, ha scelto il sistema caro ai vecchi politici ? Così dimostra che non è cambiato nulla. Anche se la sua Fondazione di chiama Change.

Elio Domeniconi

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