Il treno di Giovanni Toti
Abbiamo il sospetto che il Governatore Giovanni Toti, in mille cose affaccendato, non abbia nemmeno il tempo
di leggere quello che firma e poi viene dato in pasto alla stampa.
Sa benissimo che l'opposizione non aspetta altro che i suoi passi falsi per dimostrare che promette una cosa e poi ne fa un'altra.
Ha detto più volte che ci tiene in maniera particolare ai collegamenti tra Genova e Milano, anche perché sua moglie Silvia Magri lavora a Mediaset. E si sa benissimo che per un collegamento veloce, un'ora per coprire i 150 km della distanza, occorre raddoppiare anzi quadruplicare i binari tra Pavia e Milano. Perché altrimenti si trova di sicuro un altro treno tra Pavia e Milano e occorre mettersi in coda.
Perché allora promettere a tambur battente un treno velocissimo tra Genova e Milano in un'ora?
Sappiamo benissimo che, anche se si è formato alla scuola di Silvio Berlusconi, non ha la bacchetta magica. Nel comunicato col quale si invita la stampa al viaggio di prova, si parla di Alta Velocità. Qualcuno deve avergli fatto notare che si tratta di una balla colossale, perché dalla mail del Governatore è arrivata la rettifica: "Non esiste l'Alta Velocità, seguiremo la linea ordinaria. Però lo stesso Toti aveva parlato di "un'ora e 20".
Però nell'invito si dice che questo (presunto) treno dei miracoli partirà dalla Stazione di Genova Principe alle ore 15.20 e, se tutto va bene, arriverà a Milano Centrale alle ore 16.50, senza fare fermate intermedie.
Ora, se la matematica non è un'opinione, il tempo impiegato è di un'ora e mezza. Esattamente quanto impiega un normale Intercity, che pure si ferma a Voghera e Pavia.
E allora perché Giovanni Toti fa tutto questo can can? Vuol farsi ridere dietro da chi non aspetta altro?
Elio Domeniconi