I miti della Prima Repubblica
Questa la top ten della Prima Repubblica secondo i lettori di Genova3000.it
1-SANDRO PERTINI
E' diventato un mito. Sicuramente il presidente della Repubblica più amato dagli italiani. E pensare che Craxi per il Psi aveva candidato Matteotti. Ha diretto anche "Il Lavoro". E a cena andava solo dalla "Rina".
2-PAOLO EMILIO TAVIANI
Per antonomasia uno dei due padrini di Genova (l'altro era il cardinale Giuseppe Siri). Abitava a Bavari, dove tornava sempre per votare. Aveva anche la cattedra all'università, insegnava demografia. Stakanovista.
3-GIORGIO BO
Di Sestri Levante. Ministro delle Partecipazioni Statali, quindi una potenza. Anche docente universitario. Lanciò in politica il nipote Francesco Cattanei, detto Checco: fece una brillante carriera pure lui.
4-ROBERTO LUCIFREDI
Democrazia cristiana, corrente di destra. Anche lui aveva la cattedra all'università. Insegnava diritto amministrativo. Tra i suoi allievi Lorenzo Acquarone, anche lui cattedratico e per tanti anni in Parlamento.
5-CARLO PASTORINO
DC pure lui. Corrente di Andreotti. Ministro del turismo. Potente agente di borsa, nel suo staff c'era anche Carlo Birone, per tanti anni in Provincia. Si fece apprezzare anche come presidente della Fiera di Genova.
6-GELASIO ADAMOLI
Un grande del vecchio PC. Viene ricordato soprattutto come il sindaco della ricostruzione. Diresse l'edizione genovese de "L'Unità". Poi in Parlamento come senatore. Infine presidente dell'associazione Italia-Urss. Genoanissimo.
7-ALFREDO BIONDI
L'alfiere dei liberali. Ha resistito al crollo della Prima Repubblica. Con il vecchio PLI era stato due volte ministro. E anche segretario nazionale del partito. Grande avvocato penalista. Antico tifoso del Genoa.
8-BRUNO ORSINI
DC, è stato deputato e senatore. Più volte sottosegretario, non è mai diventato ministro perché apparteneva alla corrente di Fanfani, dove c'erano tanti cavalli di razza. Nella vita privata, grande psichiatra.
9-INES BOFFARDI
Democristiana. Diploma da maestra. Consiglio comunale, il Parlamento, infine il consiglio comunale. E' suo lo storico motto: vieni in Regione e girerai il mondo. Voleva sempre essere l'unica donna della lista.
10-DELIO MEOLI
Senatore del vecchio PSI. Noto come sigaro tonante. Aveva come portaborse il giovane Renzo Muratore, che poi arrivò alla presidenza della Regione. Tavolo fisso da Zeffirino. Lasciata la politica, ha fatto lo storico.