Toti ha obbedito a Salvini
E così alla fine i due assessori regionali Ilaria Cavo e Giacomo Raul Giampedrone si sono dimessi da consiglieri.
Non l'hanno fatto con il sorriso sulle labbra, hanno dovuto obbedire a chi li aveva inseriti nel Listino, cioè Giovanni Toti.
L'hanno fatto raccontando una bugia, che hanno lasciato il consiglio per concentrarsi sugli assessorati. Ma in questo caso avrebbero dovuto dimettersi anche gli altri assessori-consiglieri, invece Marco Scajola e Gianni Berrino sono rimasti tranquillamente al loro posto (e così hanno fatto quelli della Lega).
Ci risulta che alla fine era perplesso lo stesso Toti. Sapeva di andare incontro a tante critiche perché così aumentavano (e non di poco: Pippo Rossetti ha calcolato due milioni e mezzo) le spese della Regione, quella Regione che aveva diminuito il numero dei consiglieri proprio per diminuire le spese. E perché così avrebbe aumentato ancora il peso della Lega, dandole un consigliere in più.
A Genova3000.it risulta che il Governatore aveva trovato il sistema per far entrare Lilli Lauro senza creare sconquassi. L'avrebbe nominata assessore esterno e la Cavo era disposto a cederle le deleghe. Toti non aveva nominato assessori esterni, per uno nessuno avrebbe potuto gridare allo scandalo.
E allora? Ci risulta che a opporsi è stato Matteo Salvini. Il segretario federale ha casa a Recco. Con le dimissioni del duo Cavo-Giampedrone oltre alla Lauro entrerà in Regione anche Franco Senarega che è di Recco e tutti anche nella Lega sanno che è molto amico di Salvini.
Ci risulta che Salvini abbia chiamato Toti e gli abbia detto che i patti vanno rispettati. E così Toti per non rompere con la Lega (con il rischio di vedersi mancare la fiducia) ha dovuto obbedire a Salvini.
Questa è la verità. Le altre sono frottole.
Elio Domeniconi