L'errore di Berlusconi
Che fine farà Forza Italia? Da tempo si dice che Silvio Berlusconi voglia cambiare nome al movimento-partito.
Forse si chiamera “L'Altra Italia”. Ma cosa cambierà?
A mio avviso non è una questione di nome. E lo si è già sperimentato con il Popolo della Libertà. Si doveva immaginare che Gianfranco Fini si sarebbe staccato. Altra formazione politica. Altri ideali.
Su una cosa sono tutti d'accordo: il centrodestra vince se si unisce. Ma sono unioni di comodo. Chi vota per Silvio Berlusconi non la pensa come Matteo Salvini. E' diverso anche lo stile, il modo di pensare e soprattutto quello di esprimersi. Berlusconi unisce i moderati, Salvini punta sugli arrabbiati. Sugli incazzati neri.
La Lega di Umberto Bossi aveva un'identità e anche un confine: la Padania. Era un'identità, ma anche un limite. Salvini, che sicuramente sa parlare meglio di Bossi (e per questo tutte le televisioni lo vogliono) è furbo. Ha capito che puntando solo sulla Padania la Lega non potrebbe diventare un grande partito. E lui pensa in grande. Vuole diventare l'alternativa di Berlusconi. Anzi vuole sostituire Berlusconi.
Ma, ripeto, chi vota Berlusconi non ama Salvini, non lo può amare. Berlusconi quando è entrato in politica dopo la fine della Prima Repubblica e il crollo dei partiti tradizionali, ebbe successo perché si presentò come l'alfiere dei liberali, l'erede del partito che era stato di Benedetto Croce e di Luigi Einaudi. Nel primo Governo Berlusconi c'erano ben cinque ministri liberali, tra cui il genovese Alfredo Biondi che è stato per lustri uno dei suoi principali ispiratori.
Il declino di Forza Italia è cominciato quando Berlusconi ha messo da parte i liberali e si è affidato agli ex democristiani. Ma i democristiani entrati in Forza Italia quando la DC era grande e governava l'Italia. Chi aveva conosciuto i grandi democristiani del passato - i cosiddetti "cavalli di razza" - ha potuto fare il paragone con i democristiani che sono poi saliti sul carro di Berlusconi.
E in Liguria il colpo di grazia l'ha dato Claudio Scajola quando è riuscito a scalzare Alfredo Biondi. Si è capito che stava finendo quella Forza Italia che aveva avuto tanto successo. E che aveva fatto sperare gli italiani in un'Italia diversa.
Elio Domeniconi