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Il borsino della politica

Luigi Grillo

Secondo i giudizi dei lettori di Genova3000.it

 

 

 

 

 

 

 

 


1-GIOVANNI LUNARDON
Chi nel Pci aveva avuto contrasti con lui durante le Regionali sperava che il TAR gli facesse perdere il seggio. Invece l'ex segretario regionale (ora con barba e baffi, con il placet di Margherita Mereto Bosso) ha vinto su tutta la linea. E ora potrà lavorare in pace. Nell'interesse del partito. Ma un partito nuovo.

2-MATTEO ROSSO
E' andato tre giorni a Roma. Per partecipare al convegno del partito di Giorgia Meloni. Ormai il leader del partito a Genova è lui. Gianni Plinio e Massimo Spinaci sono le vecchie glorie. E i giovani leoni sono spariti. L'ultimo arrivato è già diventato il primo. Tutti ne devono prendere atto.

3-STEFANO BALEARI
Il "fratello" Matteo Rosso se l'è portato dietro anche a Roma. Gli ha fatto conoscere certe bellezze della Città Eterna e l'ha introdotto nell'ambiente nazionale. Ormai l'aiuto farmacista di Piazza Dante è un Fratello d'Italia a tutti gli effetti. Ma non molla la carica di vicepresidente del Consiglio Comunale. Che aveva ottenuto come rappresentante del Pdl.

4-SANDRO BIASOTTI
Anche i giornali che avevano dato per sicura la sua esclusione nella scelta per il sostituto di Luigi Merlo a Palazzo San Giorgio hanno dovuto ricredersi e fare marcia indietro. Perché si è saputo che il Governatore Giovanni Toti insisterà su di lui con il ministro Graziano Delrio. Perché l'onorevole di FI è anche il più "tecnico".

5-LUIGI GRILLO
L'ex senatore di FI poi passato al NCD (e finito in prigione) è tornato alla ribalta. Come organizzatore del Festival dello Sciacchetrà. Si dice che voglia tornare presto anche alla politica. I suoi (veri) amici sperano di no. Ormai il Festival dello Sciacchetrà deve bastargli. Con lo Sciacchetrà è ancora un grande.

1-GIOVANNI TOTI
Cerca di riacquistare consensi nell'opinione pubblica annunciando barricate contro il taglio degli intercity Genova-Milano. Ma la sentenza del Tar per lui è stata una brutta botta. E con una maggioranza così risicata chissà se riuscirà a far dimettere Ilaria Cavo e Giacomo Giampedrone. Come assessori sanno di rischiare.

2-LILLI LAURO
Avrebbe dovuto entrare in Regione il 15 settembre, così le era stato detto. Poi le hanno comunicato che doveva aspettare la sentenza del Tar. Se ora le diranno che bisogna aspettare il Consiglio di Stato potrebbe anche perdere la pazienza. Perché i patti non prevedevano un'attesa alle calende greche.

3-GIOVANNI BOITANO
Non vuole rassegnarsi nemmeno di fronte alla sentenza del Tar. Ha annunciato che ricorrerà al Consiglio di Stato. Altri soldi buttati via. Il pupillo di Gabriella Mondello, ora schierato con l'Unione di Centro, non vuole convincersi che il suo ciclo è finito. Anzi, dovrebbe riconoscere che è durato abbastanza.

4-ROBERTA PINOTTI
Ha ricevuto delle critiche perché ha già annunciato che ai primi di novembre, cascasse il mondo, andrà a New York per correre la Maratona. Ma non ci andrà certo come ministro della difesa, cioè con un volo di Stato. Ci andrà come semplice cittadina, pagandosi tutte le spese. E' bene specificarlo. Ad evitare equivoci.

5-GIAN LUCA FOIS
Ha saputo che non entrerà in Comune. Anche passando in Regione, Lilli Lauro non gli lascerà il posto per non far entrare a Tursi il rappresentante di un altro partito (Nuovo Centro Destra). Ma forse l'apprezzato funzionario della Banca Passadore è più contento così. Potrà ritirarsi dalla politica come aveva programmato. Troppe delusioni.

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