Il borsino della politica
Chi sale e chi scende tra i politici di casa nostra.
1-GIOVANNI TOTI
Alla cena del nababbo Gabriele Volpi da O Vittorio a Recco, c'era solo lui. Segno che l'uomo più ricco della Liguria, che a 72 anni vuole essere ancora attivissimo, si è deciso a salire sul carro del vincitore. Anche se aveva negato di aver finanziato la sua campagna elettorale.
2-MARIO TULLO
Il deputato del Partito Democratico ha interrotto le vacanze nelle Dolomiti per essere presente a Genova. Per spiegare al popolo perché il PD ha perso la Regione Liguria. A tre mesi dall'infarto è tornato più attivo di prima. Se ne infischia dei consigli dei medici.
3-SERGIO ROSSETTI
All'interno del Partito Democratico sono in molti a chiedere di assegnare a lui la guida del partito. Ha dimostrato di saperlo fare. E non è stimato solo da quelli che provengono, come lui, dalla democrazia cristiana. Per conquistare il potere dovrebbe diventare però renziano. E non ne ha voglia.
4-STEFANO BALLEARI
Passato con Matteo Rosso ai Fratelli d'Italia si sta adoperando perché Lilli Lauro vada in Regione e lasci il posto a Gianluca Fois. Perché insieme potrebbero formare anche a Tursi il gruppo del partito di Giorgia Meloni. E' sicuro di riuscirci. Con la sua tenacia.
5-GIANNI BERRINO
Sta ottenendo sempre più consensi. Non solo come assessore ma anche come esponente di Fratelli d'Italia. Infatti comincia a distinguere chi gli è amico perché lo stima da chi invece fa l'amico solo per questioni di interesse. Sinora si era fidato degli altri.
1-RAFFAELLA PAITA
Viene confermato che ormai non ha più seguito all'interno del PD. Il suo distacco poi da Claudio Burlando, invece di rafforzarla, come sperava, l'ha indebolita ancora di più. La sua posizione di capogruppo in Regione diventa ogni giorno più debole. Ormai è appesa a un filo.
2-ALICE SALVATORI
La leader del Movimenti Cinque Stelle è una (cocente) delusione anche per chi l'ha votata (più di 17 mila). Si aspettava qualche presa di posizione clamorosa. Invece se ne sta tranquilla. Non sembra nemmeno una grillina. Beppe Grillo è stato invitato a darle una mossa.
3-ENRICO VESCO
Non si sente più parlare dell'ex assessore ai trasporti. Gli amici dicono che ha sbagliato ad abbandonare i compagni comunisti per diventare "paitiano". Il capofamiglia adesso è lui: non può costringere la moglie a tornare a Milano a lavorare nel Giornale di Berlusconi.
4-LORENZO PELLERANO
Lanciato da Sandro Biasotti e bruciato da Gino Morgillo. Ha dovuto tornare a fare l'avvocato. Il coordinatore provinciale di Forza Italia Roberto Bagnasco sta tentando di recuperarlo alla politica. Ma per ora l'ex consigliere regionale ha risposto che non se la sente di passare nel partito di Berlusconi.
5-FRANCESCO BRUZZONE
Nella Lega molti la pensano come Bruno Ravera che l'ha accusato di aver pensato solo alla sua sistemazione per non dover tornare a fare il bidello. Ma il presidente del Consiglio Regionale se ne infischia delle critiche del padre-fondatore della Lega Ligure. Resterà in Regione 25 anni. Un record.