Forza Italia, chi?
Chi non condivide le operazioni di Giovanni Toti, ha stigmatizzato: per far entrare Lilli Lauro,
come gli ha chiesto l'onorevole Sandro Biasotti, il neo Governatore ha deciso di far dimettere da consiglieri due assessori di Forza Italia: cioè Ilaria Cavo e Giacomo Giampedrone. Uno, per regolamento, non sarebbe bastato. Così nel suo schieramento regionale Forza Italia perde due consigliere e la Lega Nord ne guadagna un altro.
Ma chi è allineato con Toti non accetta questa tesi. Ricorre al formalismo. Fa notare che sia la Cavo che Giampedrone si sono presentati alle elezioni come indipendenti. E indipendenti sono rimasti anche dopo le elezioni. Tant'è vero che lo stesso Toti ha costituito un gruppo che porta il suo nome.
Quindi nessuno è autorizzato a tirare in ballo Forza Italia. Non importa che Giampedrone, sindaco di Ameglia, fosse stato il segretario di Forza Italia alla Spezia. E non si era dimesso dalla carica perché in disaccordo con il partito di Silvio Berlusconi ma perché non condivideva la conduzione del coordinatore ligure Sandro Biasotti (e si dice che non fosse in sintonia nemmeno con il leader spezzino Luigi Morgillo).
Come si può quindi sostenere che l'avvocato Giacomo Raul Giampedrone non ha nulla a che fare con Forza Italia?
Della Cavo si ricorda che aveva iniziato la carriera giornalistica nella redazione genovese de "Il Giornale" che appartiene ai Berlusconi. Poi aveva sposato un assessore della giunta di Sandro Biasotti, il dottor Giacomo Gratti. In seguito i giornali hanno scritto che aveva lasciato la Rai per Mediaset (aveva lasciato la direzione di Primocanale per trasferirsi nello staff di Bruno Vespa, Porta a porta, Rai Uno) perché legata sentimentalmente a un manager delle televisioni della famiglia Berlusconi.
Quindi Ilaria Cavo sarebbe indipendente da Forza Italia? Se si vuole sostenere questa tesi, allora non resta che concludere che la politica non è più una cosa seria. Siamo alle comiche finali.
Elio Domeniconi