Skin ADV

Toti si ritiene il nuovo Craxi...

Giovanni Toti

Giovanni Toti, quando era adolescente (lo è stato anche lui), credeva nel Partito Socialista Italiano,

andava pazzo per Bettino Craxi. Poi aveva abbandonato la politica per puntare sul giornalismo. E a Mediaset, entrato come stagista, agli ordini di Siria Magri (che poi aveva sposato) aveva fatto carriera. Sino a venire scelto come erede del mitico Emilio Fede.
E' stato poi Silvio Berlusconi ad obbligarlo a entrare nella politica militante. L'aveva scelto come suo consigliere politico, cioè come suo delfino.
Ora Toti venera Berlusconi come venerava Craxi (non a caso i due erano grandi amici). Si sente decisionista come loro. A meno da come si comporta a Genova. Precisiamo: se Berlusconi non avesse obbligato Toti a candidarsi a Governatore della Liguria, la nostra regione sarebbe rimasta in ostaggio alla sinistra. Con il candidato portato ad Arcore dal coordinatore Sandro Biasotti, cioè il costruttore in aspettativa Federico Garaventa, nonostante tutto avrebbe vinto Raffaella Paita, voluta quasi solamente da Claudio Burlando.
Quindi: dobbiamo ringraziare Toti di considerarsi ligure perché da qualche anno passa il week-end ad Ameglia, dove ha preso pure la residenza. Era già al Parlamento Europeo, non è stato un sacrificio da poco, dobbiamo essergliene riconoscenti. Però in politica fosse più democratico. Nel giornalismo, chi non segue il direttore fa una brutta fine. Ma in politica ci aspettavamo più democrazia. Vuole un partito di nominati non di eletti, considera superati i congressi che pure sono l'espressione massima della libertà individuale. Vuole decidere tutto lui. Come faceva Bettino Craxi e come continua a fare purtroppo Silvio Berlusconi.
Chi non apprezza la sua ascesa politica - e soprattutto a Roma non sono pochi - dice che si è montato la  testa. Che crede di parlare "ex cathedra". A Genova c'è chi sostiene che più presuntuoso di lui c'è solo il Divino Otelma. Finirà per parlare di sé in terza persona. Rilascia interviste a ciclo continuo. In alcune non dice nulla, in altre dice troppo.
Come si fa a pensare che Forza Italia possa avere un futuro senza strutture, senza sedi, persino senza tessere. Con il sistema-Toti chi crede ancora in Forza Italia non si sentirebbe più in un partito.
A Roma, a quanto ci risulta, leggono sbigottiti quello che avviene a Genova. E dicono che questo Toti che è solo omonimo dell'antico eroe, va fermato prima che sia troppo tardi.
Speriamo che il saggio Roberto Bagnasco da Rapallo riesca a fargli capire che sta sbagliando tutto.

Elio Domeniconi

Pin It

Genova3000 TV

Genova3000 TV

Notizie

Levante

Cultura

Spettacoli

Sport

Gossip

Genova Sport 2024