Matteo Rosso salvatore della patria
Le nostre indiscrezioni all'interno di Fratelli d'Italia per l'arrivo (inaspettato) di Matteo Rosso hanno suscitato
un dibattito su Facebook. Ragion per cui credo opportuno specificare il comportamento di Genova3000.it, altrimenti si crea confusione e nascono gli equivoci.
Noi ci atteniamo al motto di Lamberto Sechi, che aveva fatto la fortuna del settimanale "Panorama" (che ora è diventato un organo di Berlusconi).
LE OPINIONI
La nostra coincide perfettamente con quella di Monica Magnani, grande estimatrice dell'ex consigliere regionale di Forza Italia. La figlia del mitico Rinaldo sostiene che i Fratelli d'Italia dovrebbero essere contenti di avere nelle proprie file un grosso calibro come Matteo Rosso, che ha sempre battuto tutti in fatto di preferenze, alle ultime elezioni ne aveva prese 6.400, meritandosi il ruolo di capogruppo (che aveva poi lasciato per poter esprimere il proprio pensiero in libertà).
Ho seguito passo per passo l'escalation dell'allora giovane medico che, per farsi conoscere aveva creato (su suggerimento del suo grande maestro Eolo Parodi) un club interessante "L'Oblò di Genova", madrina Franca Brignola, che mi aveva convinto a votarlo.
Il dottor Rosso aveva poi meritato il salto in Regione e ha operato bene anche in Via Fieschi, tant'è vero che il coordinatore provinciale aveva fatto di tutto prima per non farlo andar via e poi per ripescarlo alla guida di una lista civica per fiancheggiare Giovanni Toti. Rosso ha fatto altre scelte, fallito il tentativo di unirsi a Edoardo Rixi candidato della Lega (per il voltafaccia di Matteo Salvini) è approdato in Fratelli d'Italia. E io sono d'accordo con la Magnani: con Rosso possono superare lo sbarramento, senza Rosso sarebbero rimasti fuori.
I FATTI
E ora veniamo ai fatti (che devono essere separati dalle opinioni). Fratelli d'Italia aveva una sua struttura e un certo numero di adepti. Gente che ha aderito a questo partito che raccoglie anche la vecchia Alleanza Nazionale, politici che non avevano condiviso le scelte di Gianfranco Fini (che infatti si ritrova fuori dal Parlamento). Giorgia Meloni è una giovane in gamba. Ignazio La Russa una vecchia volpe. A Genova è andato con loro Gianni Plinio, altro santone della politica. A loro si sono uniti giovani che credono in una nuova destra e in certi valori.
Non hanno potuto darsi una struttura valida, si riuniscono nel retrobottega dell'armeria del figlio di Alfio Barbagallo, fanno le conferenze stampa nei gazebo. Però credono nel partito e in diversi si erano costruito un proprio spazio per coltivare le proprie ambizioni.
Era il loro tran-tran. All'improvviso arriva Matteo Rosso nella veste di asso pigliatutto. Potevano essere contenti? Monica Magnani dovrebbe essere abbastanza smaliziata per capire che qualche maldipancia era inevitabile.
Genova3000.it l'ha saputo e l'ha raccontato. Tutto qui. I fatti separati dalle opinioni, appunto.
Elio Domeniconi