Garaventa deve aspettare il ...Veneto
Federico Garaventa è sempre in attesa di conoscere il suo destino. A Roma stava prevalendo la tesi di Altero Matteoli:
che Forza Italia in Liguria doveva andare da sola alle Regionali. Per non subire l'aut-aut di Matteo Salvini e per non correre il rischio di farsi fagogitare dalla Lega. Questo anche se Sandro Biasotti aveva detto a Silvio Berlusconi che a lui poteva star bene anche Edoardo Rixi, l'importante era avere un candidato unico.
Matteoli aveva avuto modo di conoscere Federico Garaventa a Recco (tramite l'amico Franco Marenco) l'impressione era stata ottima, Forza Italia doveva andare avanti con lui.
Poi è scoppiato il caso Lega in Veneto. Il sindaco di Verona. Flavio Tosi ha deciso di candidarsi contro il Governatore uscente Luca Zaia e le cose sono cambiate. Berlusconi potrebbe allearsi con Tosi invece che con Zaia. E il segretario della Lega non può correre il rischio di perdere il Veneto, quindi ha tutto l'interesse a trovare un accordo con Berlusconi. Ma a questo punto non potrebbe più fare la voce grossa, perché ora è lui ad avere bisogno di Berlusconi.
E Berlusconi starà con Salvini solo se il segretario della Lega mollerà su alcune cose. E sul piatto della bilancia ci sarà anche la Liguria. Comprendiamo la fretta di Garaventa che vorrebbe mettere in moto la sua macchina elettorale. Ma le cose si stanno muovendo a suo vantaggio:
- Se Salvini si accorda con Berlusconi e lascia a Forza Italia la leadership in Liguria il candidato della coalizione sarà Garaventa.
Se l'accordo non sarà trovato e Salvini insisterà su Edoardo Rixi, Forza Italia e Lega correranno ognuna per conto proprio, a vincere sarà sicuramente Lella Paita. Ma Garaventa sarà il leader di Forza Italia. E potrà entrare in Regione come consigliere arrivando secondo. E per un esordiente come Garaventa sarebbe comunque un risultato lusinghiero.
Elio Domeniconi