Se una telefonata allunga la vita del Blue Print
“Ridare vita alle periferie, reinterpretare le aree industriali abbandonate è la sfida che oggi
mi appassiona di più”. Lo dice uno che Genova la conosce bene, come la villa del suo vecchio amico Beppe Grillo a Sant’Ilario: l’architetto Renzo Piano.
Piano sta parlando, in questo caso, della vecchia fabbrica d’automobili Packard e della prima centrale del latte di New York, un’area di Harlem dove sorgerà, su progetto della Columbus University, un campus universitario di 6 mila ospiti fra docenti e studenti.
Per Piano il Campus di New York arriva dopo il grattacielo del New York Times, la Morgan Library, il Withney Museum di arte contemporanea. Tutti spunti per il nuovo sindaco di Genova Marco Bucci, anche se dal suo ufficio di Palazzo Tursi non risulta, almeno ai giornali, ci sia stata la telefonata di rito a Renzo Piano, seguita da una probabile scappata a Vesima. Una telefonata, si sa, qualche volta, allunga la vita.
Speriamo che il telefono di Renzo Piano suoni e allunghi la vita del suo Blue Print, regalato alla città per realizzare il nuovo water-front genovese.
La Moleskine di Mauro Boccaccio