A.a.a. femminilita’ perduta cercasi…
Il vertiginoso aumento, anche a Genova, del numero dei cosiddetti ‘transessuali’, e dei loro clienti,
pone a tutti una semplicissima domanda: perché? Che cosa può spingere un uomo, sposato o fidanzato, a cercare affetto e soddisfazione in un altro uomo, travestito da donna?
Tutti noi, per ottenere il ‘soddisfacimento’, mettiamo in essere una attività primaria, ed un processo secondario. La ricerca primaria passa attraverso il ricordo di episodi che risalgono all’infanzia e all’adolescenza: se tali ricordi sono positivi, l’individuo vi si identificherà. Al contrario, il processo ‘secondario’ nasce quando la ricerca di soddisfacimento conduce all’esperienza di dispiacere.
In questo ultimo caso, la delusione che ne consegue porterà a cercare appagamento in situazioni diverse, o opposte diametralmente a quelle che hanno generato sofferenza. Quindi per un uomo, se e i rapporti con la compagna non sono proprio idilliaci, egli tenderà a cercare soluzioni sessuali alternative, ma non sempre con un’altra donna! Ciò avviene soprattutto quando egli si sente minacciato da un insieme di competizione e narcisismo, oggi più presente che in passato nell’universo femminile. Nel pensiero comune esiste però moltissima confusione, infatti è bene dire subito che chi si rivolge ai transessuali non è affatto ‘gay’, come invece sento dire da molti! Un omosessuale è alla ricerca di un vero uomo, non di una imitazione di donna.
Al contrario i clienti dei trans sono insospettabili fidanzati o mariti esemplari! Perché?
Un numero sempre più grande di mariti-fidanzati- amanti, magari già figli frustrati, appare arcistufo di cimentarsi con l’angosciante ansia di perfezione cui tendono le loro partner e che peraltro non lascia il giusto spazio ai tempi dell’amore.
Questi uomini sono letteralmente sopraffatti da diete da carestia, interventi estetici di ogni genere e improbabili ginnastiche orientali! Ed è così che molti mariti si ritrovano ‘sull’orlo di una crisi di nervi’, quasi snobbati da donne un po’ troppo narcise, ed alcuni di essi, quando desiderano essere capiti, coccolati e soddisfatti sessualmente, ritenendo troppo ardua la ricerca di una delle sempre più rare ‘vere’ donne, si rivolgono ad un loro surrogato: il transessuale.
In un loro simile, travestito da donna, sperano di ricevere, anche se a pagamento, un po’ di quella attenzione negata dalla compagna-moglie-fidanzata.
Nella mia professione di neuropsichiatra ascolto numerosi racconti di uomini, trascurati dalle loro donne, che, in cerca di un’oasi di piacere e relax, mi riferiscono di ottenere molta più ‘tenerezza’ dai trans, che non dalle prostitute, donne a tutti gli effetti e difetti. I transessuali, invece, essendo persone che devono ‘lottare’ per essere riconosciuti per ciò che non sono ma che vorrebbero essere, sono molto più generosi di attenzioni, non solo di sesso, nei confronti dei loro clienti per dimostrare la loro natura femminile.
Quanto sta accadendo spero serva a far riflettere tutte quelle le donne che utilizzano fascino e tenerezza solo nel momento della ‘conquista’ del partner e si dimenticano presto che, per non fare naufragare un rapporto, è necessario coltivarlo ogni giorno, magari sottraendo un po’ di tempo a lavoro, parrucchiere, ginnastica e dieta!
Altrimenti, il rischio è questo, care colleghe donne: fra i gay in aumento ed i mariti che, sempre più spesso, frequentano uomini che scimmiottano le donne, lo spazio per la vita affettiva e sessuale di tutte sarà ridotto; e saranno sempre più affollate le sale di attesa di chirurghi plastici, dietologi e improbabili guru.
Susy De Martini