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Leone a Doria: ‘e' una grande cazzata’

Luigi Leone - Marco Doria

Immaginate la Sala del Gran Consiglio di Palazzo Ducale gremita di personalità e imprenditori per l’assemblea pubblica

di Confindustria Genova. Immaginate sul palco il governatore Giovanni Toti, il sindaco Marco Doria e il neo presidente dell’Autorità Portuale Paolo Emilio Signorini che cercano di spiegare perché è bene restare a fare impresa a Genova. Immaginate il giornalista Luigi Leone che modera il dibattito. Ebbene, fatte queste premesse, andiamo al fattaccio.
Il sindaco di Genova, approfittando della vasta platea e dei media presenti, fa il bilancio dei suoi cinque anni di governo. Non sembra un proclama politico in vista delle prossime elezioni, ma piuttosto l’orgoglioso desiderio di raccontare ai criticoni i risultati raggiunti dalla sua giunta. Un addio alla politica?
“Il debito del comune - racconta Doria - è diminuito anno dopo anno di milioni e milioni di euro. Abbiamo ridotto i costi di gestione del comune, riducendo il personale da 6100 a 5300 dipendenti. Ben 800 persone in meno, senza nessun licenziamento”. A questo punto arriva la zampata del Leone (Luigi): “Non obietto sul lavoro fatto, ma sulla filosofia. Noi, tutti gli anni, quando abbiamo un sindaco o un imprenditore che ha ridotto il costo del lavoro e ha meno gente a lavorare, lo applaudiamo. Me la fate dire per come la penso? Questa per me è una grande cazzata. Uno dovrebbe beccarsi gli applausi quando aumenta i posti di lavoro”.
A questo punto viene fuori l’aplomb del nobile sindaco che, senza scomporsi minimamente, risponde al giornalista: “Le assicuro che se, invece di passare dai 6100 ai 5100, il numero dei dipendenti fosse passato dai 6100 ai 6800 le cose per il sistema paese sarebbero andate peggio”.
Alcune considerazioni.
Per fortuna Leone ha esternato la sua profonda filosofia quando l’arcivescovo di Genova, mons. Angelo Bagnasco, se n’era già andato; altrimenti, avremmo assistito ad una confessione in diretta?
Seduto in prima fila c’era il fondatore di Primocanale, il senatore Maurizio Rossi. Chissà se ha gradito l’affermazione del ‘suo’ giornalista. C’è però da dire che Rossi ha un altro stile, anche in politica. Leone è più graffiante.
Chi sarà il moderato dell’assemblea Confindustria dell’anno prossimo? Cercasi giornalista meno pungente, gli imprenditori non amano mettere in imbarazzo i politici.

GUARDA IL VIDEO LUIGI LEONE: "E' UNA GRANDE CAZZATA"

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