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La saggezza della folla

Susy De Martini

Sbarcata da due settimane sono ripiombata nella vita quotidiana ligure, italiana e internazionale.

Navigando quindi in rete più che in mare a pochi giorni dalle elezioni americane e ad un mese dal referendum costituzionale, mi sono resa conto di vivere in un momento di estrema incertezza morale.
L’opinione compatta e chiara del popolo dei forum e dei blog, di solito divisa su qualunque cosa, non ha dubbio alcuno almeno su un punto che è totalmente condiviso. E’ necessario un rinnovamento morale ed intellettuale della società e conseguentemente della politica. La politica non è altro, infatti, che lo specchio del comportamento e dell’opinione dei cittadini elettori.
Ma come voteranno gli americani e gli italiani nei prossimi appuntamenti elettorali? Avranno le  cognizioni e le competenze necessarie per fare la scelta migliore?
In sintesi la domanda più ricorrente nella rete è questa: avrà ragione la ‘pancia’ degli elettori, ovvero la maggioranza di essi che vincerà? Oppure i nostri ‘navigatori’ elettori, considerati ‘profani’ - modo gentile per non dire ignoranti - faranno una scelta sbagliata che invece non farebbero politici esperti o professori  molto competenti e titolati, che spesso hanno opinioni differenti dalla ‘folla’?
La risposta può sembrare sorprendente ma è questa: avrà ragione comunque la folla, ovvero la maggioranza degli elettori anche senza alcuna preparazione specifica!
Non ci credete? Nemmeno Francis Galton ci credeva …
Correva l’anno 1906 quando in un giorno d’autunno lo scienziato britannico Francis Galton, molto noto per i suoi studi su statistica ed ereditarietà, lasciò la sua casa di Plymouth per recarsi ad una fiera di campagna. Aveva 85 anni e li aveva spesi per dimostrare che soltanto pochissime persone, particolarmente dotate, avessero le caratteristiche necessarie per mantenere sana una società, mentre la stragrande parte delle persone non le possedeva. Egli aveva insomma, fino a quel giorno, ben poca fiducia nell’intelligenza della persona media ed era quindi convinto che una società potesse funzionare soltanto se il potere, ed il controllo, rimanevano nelle mani di pochi eletti ‘ben nati’! Quel giorno, però, tutto cambiò.
Galton si imbatté in una gara di valutazione del peso: era stato messo in mostra un grosso bue ed una discreta folla di persone aveva comperato per sei pence un biglietto numerato su cui scrivere il proprio nome e la stima del peso. Ottocento persone tentarono la sorte: pochi erano gli esperti - macellai e contadini -  la maggior parte non aveva nessuna dimestichezza con il mondo del bestiame e a Galton venne subito in mente l’analogia con i meccanismi elettorali: secondo lui lo scommettitore medio era probabilmente idoneo a proporre una stima corretta del peso del bue, quanto lo è l’elettore medio a giudicare in merito alle questioni politiche su cui si esprime! A Galton quindi interessava, attraverso l’analisi di quel particolare voto, dimostrare che l’elettore medio fosse capace di ben poco. Perciò  si fece dare i biglietti dagli organizzatori e li sottopose ad analisi statistica.
Vi risparmio la descrizione di tutti i particolari dell’esperimento, che potete trovare nel libro ‘La saggezza della folla’ scritto da  James Surowiecki - simpatico economista - ma  riporto solo la sintesi. Galton sommò tra loro tutte le stime e calcolò la media delle risposte del gruppo: quel numero rappresentava la saggezza collettiva della folla di Plymouth ed egli pensava che la stima media del gruppo sarebbe stata totalmente sbagliata, invece si sbagliava lui, perché la folla nel suo insieme aveva ipotizzato un peso di 1.197 libbre, a fronte del giusto peso del bue di 1.198 libbre: in altre parole, il giudizio della folla era stato praticamente perfetto!
Questo risultato fece cambiare a Galton il giudizio sull’elettorato in particolare, e sulla democrazia in generale e, sicuramente a denti stretti, dovette pronunciare queste  parole: “il risultato sembra dare più credito all’affidabilità del giudizio democratico di quanto ci si potesse aspettare!”.
Con buona pace di chi è convinto che la conoscenza sia concentrata nelle mani o meglio nella testa di pochissimi individui. E allora, visto che i gruppi si rivelano estremamente intelligenti, spesso più dei loro membri migliori, forse  dovremmo consultare di più il parere della folla - della quale ovviamente fanno parte anche i geni - non solo nel momento elettorale. A questo servono i blog, i forum e i social network in generale, che con il loro prezioso e saggio contributo, mantengono  vivo lo spirito di collaborazione e unità, unica strada per raggiungere obiettivi comuni (peso del bue a parte ).

Susy De Martini

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