L’ex governatore Toti editorialista de ‘Il Giornale’: “Torno a fare il mio mestiere”
“Dopo dieci anni dedicati alla politica, posso tornare a scriverne impugnando la penna del giornalista, che poi è il mio mestiere”. Apre così Giovanni Toti il suo primo editoriale su “Il Giornale”, quotidiano che “fu di Montanelli”, dove quasi ogni mattina legge “i pensieri di un maestro come Vittorio Feltri”.
Dopo aver ringraziato i colleghi della stampa, in particolare è “eternamente grato al direttore Alessandro Sallusti”, l’ex governatore della Liguria entra nel suo ritrovato ruolo di giornalista. Il primo tema trattato è l’economia del Paese, perché “It's the economy, stupid”, come recitava uno “slogan della campagna elettorale di Bill Clinton negli anni 90”.
Assumendo un ruolo neutrale, sulla manovra finanziaria Toti non risparmia stilettate ai due schieramenti: “Ne hanno parlato il Presidente Meloni con i suoi alleati così come la Schlein nella sua ‘estate militante’. Ma nonostante molte parole, non mi risulta chiara la direzione né dell'una né dell'altra coalizione”.
Le sue preoccupazioni si fondano soprattutto sul fatto che “nei prossimi mesi torneranno in vigore, dopo il Covid, le regole europee sui conti pubblici. I soldi che verranno stanziati nella manovra, pagati gli enormi interessi sul debito del Paese, saranno meno di quanti servirebbero”.
Pertanto “sarebbe opportuno avviare una fase di riforme, rivolte alla crescita e alla competitività di sistema, che talvolta il centrodestra sembra aver dimenticato far parte del proprio Dna”.
E conclude elogiando il Cavaliere: “L'ultimo governo infatti ad aver presentato al Paese un piano organico pro mercato, libertà economica, crescita è stato il Governo Berlusconi del 2001”.
Nelle ore che il centrodestra sta decidendo il suo candidato presidente della Liguria, qualcuno ha letto queste parole di Toti come un messaggio per il segretario di Forza Italia, il ministro Antonio Tajani.