Consiglio comunale, Ceraudo (M5s): “Cassibba passa alle minacce, non è degno di fare il presidente”
“Il centrodestra oggi in Aula ha gettato la maschera: non solo riscrive le regole del dibattito consiliare a seconda della propria convenienza, ma non accetta che un consigliere della minoranza possa opporsi chiedendo il rispetto delle norme e delle procedure. Che, peraltro, dovrebbero essere strenuamente difese dal presidente del Consiglio. La realtà è purtroppo ben diversa: a Genova la democrazia risulta del tutto sospesa e in sua vece regna la prepotenza al punto che oggi è stato superato il limite: Cassibba è arrivato prima alle minacce verbali e poi all’intimidazione quasi fisica nei confronti del collega D’Angelo. È inaccettabile: Cassibba dimostri di avere un minimo di decenza e si dimetta subito. In alternativa, sia la sua stessa compagine politica a chiedergli di fare un passo di lato”.
Così il capogruppo comunale del M5S Fabio Ceraudo commenta la vivace discussione avvenuta oggi in Sala Rossa tra Cassibba e la minoranza. In particolare, la miccia che ha fatto esplodere il dibattito è stato l'ammonimento “Faccia attenzione” che il presidente del Consiglio ha rivolto a Simone D’Angelo, segretario cittadino del PD.
“Oggi avremmo voluto discutere di portualità e portare in Aula una nostra mozione sulla Diga, opera fondamentale per la città ma che allo stato attuale è inficiata dall’inchiesta che ha portato agli arresti figure apicali del sistema ligure. Persa anche quest’occasione per gettare basi più solide e trasparenti per il futuro del porto genovese. Il Consiglio è stato più volte sospeso e alla ripresa dei lavori ho atteso invano che la maggioranza si scusasse per la postura tutt’altro che istituzionale di un loro esponente. Avendo continuato come se nulla fosse, anche io ho abbandonato l’Aula”, conclude Ceraudo.