“Strada assassina”, il libro di Dino Frambati sarà presentato a Sapri alla presenza del sindaco
Ci saranno anche il sindaco di Sapri, Antonio Gentile, e il consigliere regionale campano Tommaso Pellegrino alla grande presentazione di “Strada assassina”, l’ultimo libro di Dino Frambati, giornalista, scrittore, nonché consigliere nazionale Ordine giornalisti e collaboratore del nostro giornale, scritto con il supporto dell’Associazione Familiari Vittime della Strade e Madri Coraggio.
Evento che si svolgerà lunedì 13 novembre alle 10, presso l’aula magna dell’istituto Leonardo da Vinci a Sapri, splendida località del Golfo di Policastro, in provincia di Salerno e famosa anche per una pagina dell’Unità d’Italia, immortalata da Luigi Mercantini con la poesia “La spigolatrice di Sapri”.
Anima e organizzatrice della manifestazione, che coinvolgerà moltissimi studenti, Pietrina Paladino, mamma di Maria Dorotea, ragazza uccisa a 25 anni a causa di chi guidava un’auto sotto effetto di droga e stupefacenti e che ne esalta il ricordo con l’associazione Dorothy Dream, in onore della figlia.
A moderare l’incontro uno dei giornalisti più importanti della zona: Vito Sansone.
Interverranno poi Corrado Timongi, preside dell’istituto, Elena Ronzullo e Biagio Ciaramella, rispettivamente presidente di Madri Coraggio e vice dell’Associazione Unitaria Familiari e Vittime della strada, oltre alla giornalista Maria Rosaria Vitiello, presidente dell’Associazione per le strade della vita.
“Sono appena tornato da Roma - afferma Frambati - dove ho partecipato al Consiglio nazionale dell’Ordine, ma non ho esitato a rimettermi immediatamente in viaggio perché Pietrina, che mi ha proposto l’evento e mi ha invitato, è una donna straordinaria, dolcissima, piena di buoni sentimenti e di grande animo. Un esempio, come spero sia questo mio ultimo libro che non è stato facile portare a termine. Ma credo abbia un’altissima valenza sociale, perché la strage degli innocenti causata da droga e alcol è una vergogna atroce e barbara della nostra società. Intollerabile e va combattuta anche attraverso la sofferenza dignitosa di Pietrina, come di tutte le altre mamme che ho intervistato nel libro. Chi ha ucciso i loro figli, guidando in un momento di follia e di errata interpretazione dei valori della vita, forse oggi userebbe un atteggiamento degno di una persona civile. E questo sia un monito per tutti”.