Caso Santori, Corso e Piana: “Giù le mani dal pesto alla genovese, non è cannabis”
“Giù le mani dal tradizionale pesto alla genovese, prodotto artigianalmente dalle nostre aziende e cucinato ogni giorno nelle nostre case con il basilico ligure. È inaccettabile che il consigliere comunale del Pd di Bologna Mattia Santori, ex leader delle ‘Sardine’, lo paragoni alla cannabis ed è vergognoso sostenere che il pesto sia pericoloso per i consumatori come una droga. Il tradizionale pesto alla genovese è un prodotto alimentare genuino, di qualità conclamata a livello mondiale e non fa male alla salute. Anzi, è una prelibatezza e un’eccellenza agroalimentare. È molto grave quanto successo in consiglio comunale a Bologna, dove l’esponente del Pd ha portato un vasetto di pesto alla genovese e uno di infiorescenze di canapa per dimostrare che entrambi presentano potenziali rischi per la salute. Perché una persona con un ruolo istituzionale e delle responsabilità nei confronti della comunità non può azzardare affermazioni del genere. Sarebbe opportuno che il consigliere comunale del Pd chiedesse scusa a quelle piccole aziende, artigiani e lavoratori che operano in un territorio impervio e difficile, ma da cui grazie a dedizione e passione nascono eccellenze alimentari come il pesto alla genovese e il basilico ligure: simboli del nostro territorio e dell'Italia in tutto nel mondo. Il Pd genovese e ligure è d'accordo con quanto affermato dal loro esponente bolognese?” Lo hanno dichiarato il consigliere regionale della Lega Alessio Piana (presidente III commissione Attività produttive) e l’assessore comunale della Lega a Genova Francesca Corso, dopo che il consigliere comunale del Pd a Bologna Mattia Santori si è presentato in aula con un vasetto di pesto alla genovese e uno di infiorescenze di canapa, sostenendo che entrambi i prodotti presentano potenziali rischi per la salute.