Il Comune di Genova aderisce alla Carta europea per le pari opportunità e uguaglianza sul lavoro
Il Comune di Genova aderisce alla Carta europea per le pari opportunità e l’uguaglianza sul lavoro, promossa in Italia dalla Fondazione Solidalitas – nata nel 1995 su iniziativa di Assolombarda e prima organizzazione in Italia a promuovere la responsabilità sociale di impresa -. Lo ha deciso la giunta comunale, su proposta dell’assessore alle Pari opportunità Francesca Corso.
«L’adesione alla Carta è in linea con gli obiettivi della nostra amministrazione e le raccomandazioni che contiene possono offrire lo stimolo e l’occasione di potenziare le azioni di confronto e di condivisione sul tema delle pari opportunità sul posto di lavoro anche con il mondo dell’associazionismo e altre istituzioni – spiega l’assessore Corso - Il Comune di Genova ha una fortissima componente femminile e i ruoli apicali sono ricoperti in maggioranza da donne, inoltre, all’interno della pubblica amministrazione non esiste il differenziale salariale di genere: ciò però non vuole significare che la nostra istituzione non possa fare di più, al contrario proprio partendo da queste basi può essere protagonista nella diffusione di buone pratiche a tutti i livelli».
In Europa le Carte per le pari opportunità sul lavoro sono state sottoscritte da circa 15.400 aziende e associazioni per un totale di circa 17 milioni di dipendenti rappresentati.
La Carta europea per le pari opportunità e l’uguaglianza sul lavoro, sottoscritta da Palazzo Tursi, ha, tra i suoi obiettivi: il superamento degli stereotipi di genere, attraverso adeguate politiche aziendali, formazione e sensibilizzazione, anche promuovendo i percorsi di carriera; l’integrazione del principio di parità di trattamento nei processi che regolano tutte le fasi della vita professionale e della valorizzazione delle risorse umane; fornire strumenti concreti per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro favorendo l’incontro tra domanda e offerta di flessibilità aziendale e delle persone, anche con adeguate politiche aziendali e contrattuali, in collaborazione con il territorio e la convenzione con i servizi pubblici e privati integrati, assicurando anche una formazione adeguata al rientro dei congedi parentali.