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Depositi chimici, Pirondini e Colnaghi (M5s): “Non possono essere spostati a Sampierdarena”

Luca Pirondini - Michele Colnaghi

“Quanto sta succedendo in questi giorni conferma quello che abbiamo sempre affermato, e cioè che i depositi chimici di Multedo non possono essere spostati a Sampierdarena”. Lo dichiarano il senatore del M5S Luca Pirondini con il presidente del II Municipio Centro Ovest Michele Colnaghi. 

“Contrari a quest’operazione non siamo solo noi del M5S, ma tutta la cittadinanza, le sigle sindacali, gli armatori dei terminalisti e di chiunque abbia a cuore la sicurezza dei cittadini. Abbiamo sempre detto che i depositi devono andare via da Multedo, e soprattutto che non è spostando il problema da un quartiere all'altro che si risolve una questione così spinosa. Oltretutto, come ormai è ben noto, non si tratta di uno spostamento ma di un ampliamento del 61% dei materiali stoccati e di un quadruplicamento dei materiali movimentati che comportano il passaggio di 30 Tir sulle nostre strade, più i treni giornalieri lungo la tratta ferroviaria”.

“Il risultato di oggi dimostra che oltre alle carenze di tipo ambientale, normativo e di sicurezza che abbiamo sempre sottolineato, ci sono anche problemi di tipo burocratico. Il sindaco commissario ha messo su questa partita 30 milioni di euro di soldi pubblici, destinandoli a un'operazione di tipo privato. Lo ha fatto andando contro il parere di tutte le anime che compongono il porto: la commissione consultiva aveva dato parere contrario, ma nonostante questo si è scelto di andare avanti per interessi personali e oggi questo è il risultato. Sia però chiaro: anche se cercano di farci intendere che il problema è solo di tipo burocratico, in realtà esiste tutt'oggi un'ordinanza che vieta il passaggio delle navi cisterna in quel tratto di mare per motivi di sicurezza. Oltre a questo, si sarebbero dovuti ancora esprimere numerosi soggetti: i Vigili del fuoco e l’Enac, ad esempio”. 

“Crediamo sia il momento di decidere se si vuole un porto commerciale o se si vuole comprometterlo posizionando degli impianti pericolosi al centro dello stesso. Se esistono soluzioni alternative a San Pier d’Arena, allora è il momento di presentarle”.

“Come M5S, è dal 2017 che diciamo che è una soluzione va trovata all'interno della nuova diga, altrimenti si vada verso la dismissione di questi impianti e la ricollocazione dei dipendenti tutelando evidentemente la loro occupazione” chiosano Colnaghi e Pirondini, che poi aggiungono: “Il nostro obiettivo è la vittoria dei cittadini che si sono alzati a protestare fin dal primo giorno, che hanno partecipato alla raccolta firme, che hanno sottoscritto il ricorso al Tar, che sono scesi in piazza. A oggi, abbiamo conquistato solo un punto, un punto molto importante ma solo uno: teniamo alta la guardia perché la lotta sarà ancora lunga”.

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