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Sampierdarena, inaugurato un centro di distribuzione alimentare per le persone più fragili

Il centro di distribuzione alimentare di via Caveri a Sampierdarena

Nella borsa della spesa che la Comunità di Sant’Egidio dona alle famiglie genovesi che ne hanno bisogno c’è ciò che serve. Ci sono pasta, zucchero, farina, sale, caffè. Ci sono la salsa di pomodoro, i sughi in barattolo, la carne in scatola, l’olio, la verdura fresca. Ma ci sono anche le merendine e la cioccolata al latte, per i più piccoli. È un atto dettato dalla necessità, ma anche un gesto di amicizia. Il nuovo centro di distribuzione alimentare della Comunità ha trovato sede in via Caveri, a Sampierdarena, non lontano da quello di via Stennio, ormai sottodimensionato per la richiesta attuale. Lì, ogni mese, i volontari di Sant’Egidio distribuiscono novecento sacchi della spesa, garantendo il sostentamento a quasi cinquecento famiglie del quartiere. Un lavoro ingente, ma indispensabile, che vede triplicato il numero dei pacchi distribuiti rispetto al 2019, quando erano al massimo trecento. La pandemia da Covid-19 e la crisi energetica hanno esteso la povertà, piaga silenziosa e diffusa anche all’ombra della Lanterna.

Ieri il presidio della Comunità di Sant’Egidio a Sampierdarena è stato presentato alla città alla presenza del vicesindaco Pietro Piciocchi, del responsabile di Sant’Egidio Liguria Andrea Chiappori e del parroco don Giovanni Lubinu che ha benedetto i locali. «Il centro è attivo da alcuni mesi – racconta don Maurizio Scala, responsabile del servizio per i senza dimora della Comunità di Sant’Egidio di Genova – Ne parliamo oggi, quando l’attività è già in pieno svolgimento. Con Monica Sconfietti, responsabile della struttura dopo l’esperienza alla guida del centro di via Stennio, e Rinaldo Montarsolo abbiamo preso atto che lo sforzo a Sampierdarena non era sufficiente. Le famiglie che si rivolgono a noi chiedendo aiuto, oggi, sono cresciute del duecento per cento rispetto al 2019». Un locale di trecento metri quadrati, in via Caveri 21, che ospitava un supermercato, l’anno scorso era stato messo in vendita. Un’occasione perfetta per ampliare la presenza della Comunità di Sant’Egidio nel popoloso quartiere del ponente cittadino. «L’immobile è sul piano strada, è dotato di accesso carraio, celle frigorifere, strutture adibite ad ufficio, magazzini, aree per il confezionamento – precisa don Maurizio Scala – Ma ci sono anche altre sale interne che abbiamo destinato a momenti sociali e aggregativi. Di fatto abbiamo dato vita ad un centro polifunzionale adatto alle molte attività che svolge la Comunità nel quartiere».

L’operazione è stata possibile in primo luogo in virtù della convenzione che la Comunità di Sant’Egidio ha con l’Unione Europea, che fornisce i generi alimentari. Poi una cordata di soggetti privati, tra cui A.Se.F., l’azienda dei servizi funebri del Comune di Genova, ha garantito a Sant’Egidio i mezzi per allestire e avviare il centro polifunzionale e di distribuzione alimentare. «A Genova siamo lieti di poter dire che esiste una rete di soggetti che hanno a cuore il bene della collettività – conclude don Scala – Non vi sono solo le istituzioni, ma anche altre realtà che, con il proprio sforzo, garantiscono affiancamento e dignità ai meno fortunati».

A.Se.F. ha contribuito all’acquisto delle attrezzature per la conservazione dei generi alimentari e per la gestione amministrativa del centro. «La Comunità di Sant’Egidio è un presidio di socialità da cui Genova non può prescindere – commentano Maurizio Barabino e Franco Rossetti, rispettivamente amministratore unico e dirigente amministrativo di A.Se.F. – Non è la prima iniziativa che ci vede affiancare questa eccellenza nazionale e confidiamo che non sia l’ultima». La Comunità di Sant’Egidio, a Genova, conta altri nove centri di distribuzione alimentare, case alloggio, luoghi di incontro e socialità per i meno abbienti. «Una presenza capillare – aggiungono i vertici di A.Se.F. – non solo utile, ma indispensabile. Siamo felici di poter affiancare le sue attività».

L'intervento del vice sindaco Pietro Piciocchi

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