Festival, vicesindaco di Genova Piciocchi: “Quest'anno ha toccato davvero il fondo”
“Quest'anno il festival di Sanremo ha toccato davvero il fondo: non bisogna essere bigotti o tradizionalisti o conservatori per capire come la macchina da soldi che si traveste di pretesi diritti e di Costituzione - già, povera Costituzione! - abbia partorito un prodotto che ci offre lo spettacolo di una trasgressione sempre più spinta, la cui unica e pietosa finalità è quella di dare visibilità a bambinone e bamboccioni viziati, tanto pieni di soldi quanto di arroganza e di ignoranza, infantili e vanitosi, che ci vengono ancora a fare la morale su razzismo, diritti delle donne, cannabis, genderfluid, e su tutto il minestrone del politicamente corretto”. Così scrive su Facebook il vice sindaco di Genova, Pietro Piciocchi.
“Gente miracolata capace solo di sfruttare ogni occasione per imporsi con protervia e prepotenza - prosegue Piciocchi -. Apoteosi di conformismo, di luoghi comuni, di volgarità, di cattivo gusto: da festival della canzone italiana - a proposito, mi domando dove sia finita la canzone italiana - ad ormai scontato e banale festival del kitsch. Chi è padre (Piciocchi ha sei figli, ndr) sa che è uno spettacolo che non puoi più in alcun modo fare vedere ai bambini, con buona pace della prima serata e, appunto, dell'ormai dimenticata canzone italiana. E intanto noi paghiamo il canone ad una televisione di Stato che dovrebbe essere garante di pluralismo e di qualità di offerta culturale e di intrattenimento”.
“Un'ultima osservazione: ma siamo proprio sicuri che la misura di valutazione di un prodotto televisivo sia solo l'auditel?”, conclude il vice Bucci.