Nuovo forno crematorio a Staglieno, deputato Traversi (M5S): “Depositata interrogazione parlamentare”
“Ieri, prima della ripresa dei lavori consiliari, abbiamo audito i Comitati contrari alla costruzione del nuovo forno crematorio di Staglieno”. Lo ricorda il consigliere regionale del M5S Paolo Ugolini, che poi aggiunge: “Oltre alle criticità ambientali che possono scaturire da queste industrie notoriamente insalubri, preoccupa (piano economico alla mano) la cremazione di bare di zinco per le salme che arrivano da fuori comune. Ma Bucci vivrebbe in un quartiere dove ne è permessa la combustione? Lo abbiamo già detto e lo ribadiamo: chiediamo la sospensione della procedura in attesa che Regione Liguria normi sia il numero dei forni crematori in base a quello che è il bacino d'utenza, sia i limiti sulle emissioni come hanno già fatto altre regioni come il Veneto e la Lombardia”.
Sulla messa a terra del nuovo tempio crematorio di Staglieno, è stata depositata anche un’interrogazione parlamentare a risposta scritta: primo firmatario dell’atto, il deputato del M5S Roberto Traversi. “Ho chiesto al Ministro della salute, al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica e al Ministro delle imprese se intendano adottare iniziative, per quanto di competenza e in raccordo con le Regioni, per assicurare la piena attuazione dell'articolo 6 della legge n. 130 del 2001: ai sensi di questa legge, gli Enti regionali avrebbero dovuto elaborare “piani regionali di coordinamento per la realizzazione dei crematori da parte dei Comuni, anche in associazione tra essi, tenendo conto della popolazione residente, dell'indice di mortalità e dei dati statistici sulla scelta crematoria da parte dei cittadini di ciascun territorio comunale, prevedendo, di norma, la realizzazione di almeno un crematorio per regione. Ad oggi, la Regione Liguria è sprovvista di tale piano”.
“Chiedo inoltre se i Ministeri interrogati intendano nell'immediato adottare iniziative normative urgenti al fine di definire una disciplina transitoria per la realizzazione dei crematori da parte dei Comuni; e se, viste le gravi lacune normative evidenziate, non sia necessaria un’iniziativa del Ministero della salute di concerto con il Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica al fine di interloquire con gli Enti regionali e locali per una sospensione delle procedure di autorizzazione in corso dei progetti di forni crematori nelle regioni che non hanno approvato norme a integrazione di quanto previsto dalla legislazione nazionale vigente”.
“Ma perché la destra si ostina a volerlo realizzare? – aggiunge Ugolini -. Rispondano, Bucci e Toti, a un quesito facile facile: il nuovo tempio serve a Genova? In realtà no, perché la domanda interna è già ampiamente soddisfatta dall’impianto esistente. E allora a chi giova? Alle casse del Comune: Staglieno diventerebbe un nuovo polo crematorio per il nord Italia, con circa 20mila cremazioni all’anno. È evidente: è il solito affare lucroso per fare cassa. Per ogni cremazione, infatti, l’amministrazione comunale tratterebbe il 16% del costo, cui andrebbero poi aggiunte altre voci”.
I portavoce del M5S infine invitano gli Enti a procedere con estrema cautela, tenendo conto in particolare “di una sentenza del Consiglio di Stato (la numero 14 del 3 gennaio 2022), che equipara i forni crematori agli inceneritori, che sono industrie insalubri di prima classe”.