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Sanità, Balleari: “Superiamo la fase pandemica e ripartiamo dalla prevenzione”

Stefano Balleari, capogruppo FdI in Regione Liguria

Continuano gli interventi sulla sanità che Fratelli d’Italia porta avanti in Liguria: domani sarà discussa un’interrogazione che il capogruppo Stefano Balleari presenterà all’assessore Gratarola affinché il sistema sanitario regionale fornisca gratuitamente, attraverso le Asl o enti convenzionati, screening alla vescica con l’utilizzo di test semplici e non invasivi.

Questi esami possono essere utili come contrasto al tumore della vescica che rappresenta circa il 3% di tutti i tumori e, in urologia, è secondo solo al tumore della prostata come ci dimostrano gli ultimi dati ufficiali (che risalgono al 2020 ultimo anno di riferimento prima della pandemia), questi ci dicono che si sono registrati oltre 25.000 casi di neoplasia vescicale di cui 20.000 negli uomini e 5.000 nelle donne.

“Abbiamo promesso che il nostro impegno nell’ambito della sanità ligure sarebbe aumentato e noi manteniamo sempre la parola data – spiega Stefano Balleari – dobbiamo superare in toto la fase pandemica sia dal punto di vista pratico che da quello psicologico. Oggi per una semplice febbre ci facciamo un tampone, ed è corretto, ma abbiamo contemporaneamente smesso di fare tutti quegli esami preventivi che rappresentano la principale arma di contrasto a malattie più o meno gravi. Per questo motivo chiederò domani in sede di Consiglio Regionale di intervenire per fornire uno screening gratuito ed accessibile come forma di contrasto alla neoplasia vescicale”.

Per diagnosticare una neoplasia vescicale vi sono indagini di primo livello, come l’ecografia, semplice e poco invasiva, ma con un’ottima specificità, e la citologia urinaria, che consiste nella raccolta di 3 campioni di urine in 3 giorni differenti ed è a questa che fa riferimento la richiesta di Balleari: un esame semplice, non invasivo, ma che deve essere gratuito e semplice da fare tenuto conto che ad oggi le persone raggiunte da una diagnosi di tumore vescicale sono state 330.000 persone, una popolazione non indifferente.

“Dobbiamo intervenire per il contrasto di questa forma tumorale attraverso la prevenzione per un tumore che riguarda sempre più la popolazione maschile e di fatti dei 25mila del 2020 ben 20.000 negli uomini e 5.000 nelle donne. Sempre secondo i dati del Registro Tumori, questo tipo di tumore nell’85% è superficiale, mentre nel 15% dei casi risulta infiltrante il più pericoloso dei casi”, conclude Balleari.

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