Diritti infanzia e adolescenza, Bucci nomina Francesco Mazza Galanti nuovo garante
Francesco Mazza Galanti è il nuovo Garante per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, nominato dal sindaco di Genova Marco Bucci. Ex magistrato oggi in pensione, prende il posto di Giacomo Guerrera e ricoprirà l’incarico per l’intera durata del mandato amministrativo del sindaco.
Sessantanove anni compiuti a ottobre, il nuovo garante, oltre alla laurea in giurisprudenza, ha una specializzazione in criminologia clinica e tiene docenze nell’ambito del master di secondo livello di criminologia e scienze psicoforensi. Magistrato dal 1980 al 2020, ha svolto funzioni di giudice minorile, tutelare e della famiglia. Ha presieduto per cinque anni la sezione Famiglia e la sezione Immigrazione del tribunale di Genova e tenuto docenze presso il Csm e la scuola di specializzazione per le professioni legali.
“Il mio compito sarà estremamente variegato - ha detto il nuovo Garante per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza Francesco Mazza Galanti - perché si parla di vigilare sull’attuazione dei diritti dei minori e quindi sul rispetto di tutte le convenzioni internazionali in materia; un compito che, ovviamente, non può essere svolto in maniera attiva da un singolo. Necessario sarà quindi ricevere input da parte dei soggetti che operano sul territorio, e anche dai cittadini che siano a conoscenza di situazioni da valutate dalle autorità competenti, come l’Autorità giudiziaria minorile ordinaria, ma anche da altri organismi. Ci sono dei settori che possono essere di interesse del Garante comunale, e di cui quindi mi occuperò, partendo dall’ascolto di chi busserà alla mia porta, ferma restando la necessità di coordinarsi con il Garante regionale per non creare ostacoli”.
“Il dottor Mazza Galanti – dichiara l’assessore alle Politiche sociali Lorenza Rosso che durante l’incontro con la stampa ha colto l'occasione per ringraziare Giacomo Guerrera del lavoro svolto in questi anni – ha una grande esperienza alle spalle in fatto di minori e la sua professionalità, maturata in oltre 40 anni di carriera, sarà un valore aggiunto al lavoro di questa giunta, in particolare per le mie deleghe per affrontare le complessità delle tematiche collegate all’infanzia e all’adolescenza. Penso ad esempio alla promozione della figura del tutore volontario, al suo supporto scientifico per le nuove emergenze sociali legate ai giovani e giovanissimi oltreché, vista la sua esperienza anche nella sezione immigrazione del Tribunale, per i percorsi di presa a carico dei minori non accompagnati”.
In base al regolamento comunale del Garante dei diritti per l’infanzia a e l’adolescenza, approvato dalla deliberazione n. 65 del 20 settembre 2018 del consiglio comunale, tra i compiti del Garante: vigilare a livello cittadino sull’applicazione della convenzione Onu sui diritti del fanciullo del 20 novembre 1989; contribuire a garantire il rispetto e l’attuazione dei diritti sanciti dalla Convenzione; promuovere azioni volte ad incrementare la concreta conoscenza dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nella città di Genova; promuovere la partecipazione e l’ascolto di bambini e adolescenti a livello individuale e collettivo in qualsiasi ambito vengano prese decisioni che li riguardino direttamente o indirettamente. Il Garante, inoltre, segnala all’autorità giudiziaria le situazioni di presunta violazione dei diritti e qualsiasi forma di discriminazione delle persone minori d’età, ritenute degne di approfondimento e ogni forma di discriminazione tra le persone di minore età, di qualsiasi natura siano e in qualsiasi ambito esse avvengano, all’autorità responsabile di garantire la tutela dei diritti in ciascun luogo o struttura specifica (a titolo esemplificativo Scuola-dirigente scolastico, ospedale-direttore sanitario), collaborando con la rete dei servizi sociali, socio-sanitari e sanitari già incaricati in materia di tutela dei diritti fondamentali dei minorenni. Il Garante verifica, tramite la collaborazione con le istituzioni preposte, che alle persone di minore età siano garantite pari opportunità nell’accesso ai diritti senza alcuna distinzione di genere, nazionalità, origine etnica, lingua, religione o credo, convinzioni personali o politiche, caratteristiche genetiche, condizioni sociali o di salute, disabilità, o altro fattore identitario, con particolare attenzione ai soggetti che hanno difficoltà a trovare ascolto. Promuove con le amministrazioni interessate, ad esempio l’Università, i Tribunali (dei Minorenni e Ordinario), le Forze dell’Ordine (Polizia, Carabinieri etc.), la Prefettura, il MIUR regionale, protocolli di intesa utili a poter espletare le sue funzioni anche attraverso verifiche dirette delle condizioni dei minorenni in ogni situazione essi si trovino (scuola, centri di accoglienza ecc.) previo consenso dei soggetti esercenti le responsabilità genitoriali, dirette o vicarie, e con i responsabili delle strutture stesse.