Area ex ospedale psichiatrico di Quarto, Candia: “Comune e Regione decidano cosa farne”
«La rigenerazione urbana dell’ex ospedale psichiatrico di Quarto non può più aspettare. Bisogna aprire subito un tavolo tra le istituzioni, i proprietari dei padiglioni e le associazioni che già li usano per capire cosa fare di quell’area. Comune di Genova e Regione Liguria si sveglino da un torpore che dura da troppi anni». Così la consigliera regionale Selena Candia, che accoglie la richiesta di aiuto da parte delle associazioni del Coordinamento per Quarto - da anni impegnate per rendere vive strutture altrimenti abbandonate - preoccupate per il disinteresse delle istituzioni verso quell’area.
L’accordo di programma che ridisegna lo spazio risale infatti al 2013, e cerca di fare ordine in una situazione complessa tra i tanti proprietari dei padiglioni: Asl, Regione Liguria, Arte, Comune di Genova. Secondo l’accordo si prevedeva di realizzare un polo multifunzionale con funzioni sanitarie, servizi pubblici, culturali e sociali, garantendo anche la permanenza dei servizi di salute mentale. Con l’accordo doveva avvenire il passaggio di parte dei padiglioni da Arte al Comune, in modo da affidare gli spazi alle associazioni già insediate e riunite nel coordinamento per Quarto. Queste associazioni sono l’anima delle attività culturali e sociali del complesso, e da anni lavorano affinché questo luogo che è stato di reclusione diventi un grande polo d’incontro per la città.
Ma dall’accordo del 2013, nulla si è mosso. L'iter urbanistico terminato nel 2017 deve essere già rivisto e aggiornato, perché nel tempo la situazione è cambiata e non ha senso la nuova edificazione prevista in quell'area. E' invece urgente che alcuni padiglioni vengano assegnati alle associazioni già insediate.
«Già nei mesi scorsi mi sono impegnata durante le commissioni del consiglio regionale per far ripartire il dialogo tra le istituzioni», spiega la consigliera Candia. «Il Comune di Genova non si è nemmeno presentato. E non è la prima volta. La sensazione è che al sindaco Bucci, così attivo quando si tratta di concedere aree della città ai privati e di avviare project financing, in questo progetto in cui la regia pubblica è fondamentale se ne tiri fuori».
Per questo la prossima settimana, la consigliera Candia presenterà un'interrogazione per chiedere che venga riavviato un tavolo di confronto tra i soggetti coinvolti nell'area, con il supporto della Lista Rossoverde in Comune e Municipio Levante. «Non rendersi conto del potenziale attrattivo ed umano che rappresenta questo posto la dice lunga sulla politica lungimirante di questa amministrazione regionale e comunale», conclude il capogruppo della Lista Rossoverde nel Municipio Levante, Lorenzo Garzarelli, autore di un'interrogazione per il recupero del complesso. «Grazie alle associazioni presenti si crea aggregazione, interesse, cultura e partecipazione. Si riesce ad affrontare la paura e lo stigma sociale, però non sembrano temi cari a queste amministrazioni, troppo impegnate nella privatizzazione della sanità e nelle aperture di nuovi supermercati».