Lilli Lauro: una perfetta macchina da voti, per sé e per gli altri
Vincere le elezioni gareggiando da “allenatore”. E’ la soddisfazione che si è regalata Lilli Lauro alle recenti amministrative genovesi: i suoi due ‘ragazzi’, Nicholas Gandolfo e Federica Cavalleri, entrambi provenienti da municipi, si sono piazzati rispettivamente al 1° e 3° posto nella lista di Toti, superando addirittura pezzi da novanta, come l’assessore Francesco Maresca (2°) e la consigliera Marta Brusoni (4°).
Riuscendo a trasferire i suoi voti ad altri candidati, Lauro si è così dimostrata una perfetta macchina da voti anche da commissario tecnico. Un ruolo particolarmente difficile in politica.
La decisione della biconsigliera (Regione e Comune) Lauro di non ricandidarsi per il Consiglio comunale, nata probabilmente a seguito dei noti contrasti con il sindaco Bucci che le aveva tolto alcune deleghe, aveva destato timori all’interno del centrodestra, tanto che qualcuno aveva parlato di harakiri politico. E, in effetti, un mezzo 'suicidio' c’è stato: nessun candidato del centrodestra è riuscito ad arrivare neppure alla metà del record (quasi 2500 preferenze) stabilito dall’allora berlusconiana alle comunali del 2017.
Oggi, a Palazzo Tursi, la regina delle preferenze è una dem, Cristina Lodi (2499 voti).
Forte di questa performance elettorale, la biasottiana Lauro adesso potrebbe soffiare alla potentissima assessora Ilaria Cavo - 7500 preferenze alle regionali 2020 e da sempre pupilla del presidente - la corona di regina degli arancioni. Uno scettro particolarmente importante in vista delle politiche del prossimo anno, nelle quali potrebbero competere sia il governatore Giovanni Toti sia il senatore Sandro Biasotti.
E forse anche le stesse Cavo e Lauro.