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Imprese, giornata di ascolto e confronto con il ministro allo Sviluppo economico

Il ministri Giancarlo Giorgetti, il direttore del Secolo XIX Luca Ubaldeschi e l'assessore regionale Andrea Benveduti

Si è tenuto al Palazzo della Borsa di Genova, alla presenza del ministro allo Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, il convegno "Liguria: una nuova prospettiva economica", organizzato da Regione Liguria in collaborazione con Deloitte.

Un'occasione per il mondo economico ligure, di dialogo e confronto con le istituzioni nazionali e regionali in vista delle importanti risorse in arrivo tra PNRR, fondi europei e provvedimenti governativi. 

"In Liguria, con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, arriveranno investimenti per circa 6 miliardi di euro, destinati al mondo delle imprese ma anche agli enti come le Autorità Portuali e i Comuni - commenta il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti - Stiamo parlando di un Piano nazionale che cambierà il volto di questo territorio, senza dimenticare il nostro progetto pilota per la realizzazione agli Erzelli del primo Irccs ad indirizzo tecnologico collegato agli istituti di didattica e ricerca del nostro territorio, come l’Università e l’IIT e alla parte di innovazione tecnologica di Liguria Digitale. Competitività, ricerca e innovazione, energia, porti e logistica e aree interne sono le linee di sviluppo della task force operativa che, dall'ottobre scorso, si riunisce periodicamente per aggiornare imprese ed enti sulle possibilità attive o in fase di attivazione con le risorse comunitarie e governative".

"Gli eventi eccezionali degli ultimi anni, su tutti il crollo del Ponte Morandi e la pandemia, hanno inevitabilmente condizionato le strategie di sviluppo economico regionale - sottolinea l'assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Benveduti - In vista della prossima programmazione comunitaria Fesr, che vedrà la Liguria disporre di una dotazione economica di 629 milioni di euro, una cifra superiore di 252 milioni di euro alla precedente, abbiamo orientato i nostri assi di azione, oltreché verso un generale supporto al complessivo tessuto economico, in direzione di filoni di sviluppo riconosciuti “ad alto potenziale”, come quello delle tecnologie di alto livello e dell’innovazione, della “blue economy”, del turismo e della valorizzazione del nostro entroterra, che ci permetteranno di accompagnare, come fatto in questi anni con i contributi regionali a più di 20 mila imprese, la crescita del tessuto produttivo ligure e dell’occupazione. A tutte queste risorse di programmazione, si aggiungono quelle che cercheremo di intercettare dai fondi del PNRR, non soltanto come assegnazione dirette, ma anche a bando, come avvenuto con i 120 milioni di euro che arriveranno in Liguria per la costituzione di uno degli undici ecosistemi dell'innovazione nazionali. Ringraziamo il ministro per aver fatto proprie le esigenze dell'economia ligure".

Dalle analisi sui consumi e sull'impatto del PNRR sulla realtà economica ligure, condotte nell'ambito del progetto “Why Liguria” di Deloitte-Laboratorio PNRR” in collaborazione con l’assessorato Sviluppo Economico di Regione Liguria, emerge che, più di sette consumatori su dieci nutrono timori per i propri risparmi e la metà degli intervistati preferisce ritardare gli acquisti di valore. Due italiani su tre programmano le proprie vacanze, ma per il 38% dei viaggi la spesa non sarà superiore ai 750 euro. Il 59% delle aziende si aspetta un fatturato 2022 superiore al fatturato del 2021, ma l’89% ha una conoscenza minima del PNRR e non basa su questo strumento i propri piani di sviluppo. 

“Dall’avvio del progetto Why Liguria – spiega Eugenio Puddu, partner Deloitte e responsabile del progetto Why Liguria – sono state realizzate diverse iniziative e ricerche grazie alla fondamentale e attiva collaborazione della business community ligure. Già prima dell’emergenza pandemica stava emergendo la consapevolezza che alcune grandi tematiche ambientali, sociali e di governance stavano progressivamente assumendo dimensioni globali e che vi fosse la necessità di affrontarle con visioni coese. L’emergenza sanitaria ha dato ulteriore impulso a queste sensibilità, rendendo sempre più oggettiva la percezione che, dopo il Covid-19, il mondo non potrà più essere come quello di prima. Le priorità per le aziende sono cambiate seguendo l’evoluzione dei consumatori, basata su una sempre maggiore consapevolezza. In questa particolare fase storica sono emersi nuovi fattori di incertezza, ma anche nuove opportunità. Con il nostro progetto proponiamo di aumentare la consapevolezza su scenari ed opportunità ed essere un riferimento per tutti gli attori della business community”.

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