Spese per le attività di consigliere comunale, il capogruppo di FI Mascia: “Zero rimborsi in 5 anni”
Il capogruppo di Forza Italia a Palazzo Tursi, Mario Mascia, con un post su Facebook ha comunicato di non aver messo in conto al Comune di Genova alcuna spesa per tutti i 5 anni del suo mandato di consigliere.
“Non è certo un reato per un consigliere comunale - ha scritto Mascia, che è anche avvocato penalista già impegnato nei processi delle cosiddette spese pazze - chiedere il rimborso di spese rientranti nelle tipologie previste dall’art. 49 del regolamento del Consiglio comunale ad oggetto 'Risorse finanziarie per lo svolgimento di attività da parte della presidenza e dei gruppi consiliari', soprattutto dopo che tale norma - con la mia proposta di deliberazione n. 1 del 2 gennaio 2018, approvata dal Consiglio comunale il 16 gennaio 2018 - è stata modificata nel senso di subordinare i rimborsi alla preventiva documentazione delle spese sostenute. Sono però orgoglioso di comunicare che durante tutto il mio mandato consiliare 2017-2022 non ho messo in carico all'amministrazione alcuna spesa del genere, così contribuendo nel mio piccolo al risparmio di tanti soldi pubblici”.
La modifica degli articoli del regolamento comunale relativi ai rimborsi spese dei consiglieri all'epoca era stata ribattezzata in aula da Mascia come riforma del “prima vedere cammello”.
“Lo spirito della riforma è legare a doppio filo i rimborsi da parte del Comune all'effettivo perseguimento delle finalità istituzionali - aveva dichiarato il forzista a Genova3000 - la destinazione delle spese a tali scopi dovrà essere comprovata dal singolo consigliere già all'atto della richiesta di rimborso non solo con una mera autocertificazione ma anche con l'allegazione delle relative pezze giustificative”.