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Cultura, Murolo: “Genova è meravigliosa, ma non bisogna dimenticare le periferie”

Giuseppe Murolo, responsabile Cultura di Fratelli d'Italia-Liguria

“Mi è sempre piaciuto staccarmi dal centro di Genova, dalle zone più pubblicizzate, per andare a scoprire quartieri che troppo spesso sono dimenticati da chi non vi abiti e, soprattutto da noi politici”. Così Murolo mentre passeggia sul piazzale di Coronata dove la vista rende l’idea della natura complessa della città: “Sotto la zona industriale, con capannoni e grande distribuzione, all’orizzonte il mare e la città con i suoi palazzi ed il porto”.

Da qui si vede il ponte San Giorgio. “E proprio in questo quartiere - prosegue Murolo - abbiamo un esempio della volontà dei genovesi di rendere meravigliosa Genova. Gli alberi ormai invadevano le case, una vegetazione rigogliosa che creava però non pochi problemi. Un gruppo di ragazzi ha così provveduto alla potatura, con l’ausilio di immigrati residenti in quello che era l’ospedale San Raffaele, dal 2016 centro d’accoglienza”.

Continua a camminare Giuseppe Murolo indicando quella vegetazione così ordinata: “Aster ormai ha limitato i propri interventi e seppur credo sia necessario il Comune debba prendersi cura dei quartieri, l’aiuto di tutti noi è fondamentale”.

Torna ancora verso il piazzale Murolo, con un po’ di malinconia: “La costruzione al centro della spianata è un oratorio risalente al 1582. Semplice all’esterno, una parete liscia che nasconde un tesoro”.

Nella metà del 600, l’oratorio di N.S. Assunta di Coronata viene riedificato secondo l’attuale struttura architettonica. La facciata è conclusa nel 1705, quindi è portata a termine la decorazione interna, poi la guerra e tante vicissitudini, ma l’edificio resiste: “Voi direste che all’interno ci possano essere affreschi meravigliosi? Potreste immaginarlo? Io l’ho scoperto per caso, entrandovi un giorno in cui lo trovai aperto, perché non vi è alcun riferimento o iscrizioni che pubblicizzi” In effetti, negli orari di visita, si può ammirare la ricchezza delle decorazioni, stile barocchetto genovese, una volta con affreschi di Giuseppe Palmieri ed al centro il Giudizio Universale, pareti adornate con dipinti di Giovanni Raffaele Badaracco con momenti della Passione di Cristo e scene della Vita di Maria; in controfacciata, una tela rappresentativa dell’Ultima Cena del Badaracco

“Perché non portare qui visitatori appassionati di arte? E questo vale per tante zone tralasciate dal turismo e dagli stessi genovesi che non ne conoscano le meraviglie. Peraltro, visto il lavoro dei volontari, sarebbe anche un modo per mostrare gratitudine a chi si prenda cura della città”, conclude Murolo.

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