Baby gang in città, Murolo (FdI): “Più sicurezza, condanne severe e piani formativi mirati”
A pochi giorni dalla Giornata internazionale contro il bullismo ed il cyberbullismo, si torna a parlare di reati compiuti da minori: i responsabili della recente aggressione avvenuta in piazza Solari sono infatti ancora giovanissimi, tra questi anche un 15enne che ha sferrato un pugno in pieno volto alla vittima del furto.
“Colpisce che gli autori di questi gesti siano adolescenti - commenta Giuseppe Murolo, responsabile regionale cultura e innovazione di Fratelli d’Italia - ma ormai è sempre più frequente sentire di atti violenti perpetrati da adolescenti”.
“C’è certamente bisogno - continua Murolo - di maggiore sicurezza, le direttive del ministro degli Interni devono poter garantire a tutti i cittadini di poter contare sulla presenza delle forze dell’ordine, lasciando che queste operino al meglio. Cosa che attualmente non sembra essere priorità di un governo che non riesce ad intervenire ove serva – penso ai vari rave party – mentre viene chiesto di intervenire su manifestazioni anche quando pacifiche. Ma soprattutto si deve passare anche per pene più severe e certe. Nel caso specifico, va poi posto l’accento su una ricerca di formazione e recupero per il futuro adulto: “I ragazzi, seppur minorenni, sono consapevoli di ciò che stanno facendo. Spesso, le famiglie sono problematiche e quindi in parte concausa di azioni irregolari. In questi casi bisogna dare sostegno all’intero nucleo, ma senza troppa indulgenza nei confronti dell’atto”.
Per Murolo famiglia e scuola giocano un ruolo fondamentale nell’educazione dei giovani: “Per i ragazzi che frequentano la scuola, sarebbe bene prevedere piani di sensibilizzazione che vadano oltre la lezione impartita dietro i banchi, ma sfruttino sistemi accattivanti e coinvolgenti come il teatro, il dialogo aperto. Mettendo anche a disposizione uno psicologo a cui rivolgersi in modo anonimo”.
Ma Murolo non pensa soltanto ai ragazzi: “Sin dalla scuola materna e dalle elementari, i bambini devono essere aiutati a maturare senso civico e valoriale ed in questo trovo il lavoro delle insegnanti fondamentale, ma a volte sottostimato. Spesso solo grazie alla propria buona volontà e ad un impegno personale le insegnanti scuola infanzia riescono a creare percorsi educativi ‘allargati’. Senza dimenticare non essere sempre semplice il rapporto con le famiglie e soprattutto quello con le direzioni, troppe volte lontane dai contesti o timorose di scontrarsi con genitori e sistema”.
“Che siano pratiche derivate da uno studio universitario, come pure dalla lunga esperienza - tiene a precisare Murolo, visto il contesto misto assunzionale che oggi prevede una laurea umanistica, un tempo non necessaria - queste insegnanti hanno una spinta in più e svolgono la professione con la giusta passione, scontrandosi di frequente con regole che non tengono conto delle diverse situazioni, dei contesti sociali in cui esse operino, della distanza cui si trovano gli uffici decisori”.
“L’acquisizione ed il rafforzamento di valori passano anche dalla funzione dello sport, che non è solo allenamento e sanità fisica, ma anche socialità, rispetto delle regole e obiettivi da raggiungere tra divertimento e fatica. In tal senso, poi, si potrebbero prevedere corsi di autodifesa nelle scuole medie e superiori”, conclude Murolo.