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Toponomastica, Mascia (FI): “Il nome della Foce non c'entra nulla col Bisagno”

Mario Mascia, capogruppo di Forza Italia a Tursi

È stata approvata oggi dal Consiglio comunale di Genova all'unanimità la mozione proposta dal capogruppo di Forza Italia Mario Mascia, che impegna il sindaco e la giunta, in collaborazione col Municipio competente e con le associazioni interessate, in primis il Gruppo Antica Foce che ha lanciato l'idea, "a posizionare alcune 'pietre della memoria' con iscrizioni in genovese a perenne ricordo delle antiche denominazioni della toponomastica del Borgo della Foce, per rendere ancora viva la memoria storica del quartiere".

"La Foce è un quartiere simbolo di Genova - spiega Mascia - ma forse non tutti sanno che il suo toponimo deriva non, come molti credono, dallo sbocco a mare del Bisagno, che peraltro in epoche remote si trovava molto più arretrato rispetto ad oggi, ma dall’antichissima residenza dei Focesi posta sulla collina dove oggi sorge la Chiesa di San Pietro di via Nizza e dove, verso il Mille, si insediò l’ordine dei Fogliensi. I Focesi erano mercanti originari di Focea (greco antico: Φώκαια, Phṓkaia; latino: Phocaea, in italiano anche Fogliavecchia, desueto), città greca della Ionia, fondata sul sito della odierna città di Foça (o Eskifoça) in Turchia, a circa 60 km a nord-ovest di Smirne. La loro effige era proprio il Grifo, quel favoloso animale con testa d’aquila e corpo di leone, simbolo di custodia della ricchezza, che adorna lo stemma di Genova ed è punto d'orgoglio dei tifosi del Genoa Cricket and Football Club". 

"Nel dettaglio - prosegue il capogruppo azzurro in Sala Rossa - il Gruppo Antica Foce ha progettato il posizionamento di 'pietre della memoria', ossia piccole targhe metalliche, presso sei luoghi del Sestiere della Foce particolarmente significativi per la storia del borgo:

1 - Passo Lorenzo Pareto (Crosa storta della Foce) a simbolo del confine con l’Antico Comune di San Francesco d’Albaro;

2 - Via Enrico Cravero (Via al Cantiere già Via al Lazzareto) a simbolo del Lazzaretto così denominato perché soggetto dell’ordine della Croce Sabauda dei santi

Maurizio e Lazzaro ed a simbolo della casa del Maiolicaro quale rappresentante

della millenaria arte della ceramica genovese;

3 - Via Costantino Morin (Via del Cigno) a simbolo delle Mura del soppresso cantiere navale e della vicina base del Lanternino Medioevale (ex residenza del Club dei pescatori) demolite nel 1931-32;

4 - Via Fogliensi (Salita alla chiesa) a simbolo della collina ove sorge la Chiesa di san Pietro;

5 - Via San Pietro alla Foce (Via Foce) a simbolo dell’antico borgo peschereccio adagiato verso la spiaggia;

6 - Zona del Lazzaretto e Cantiere navale ove posizionare quattro “pietre” a simbolo

della storia dei due antichi manufatti non più esistenti".

 

"Per cantarla coi Trilli - conclude Mascia - con l'approvazione di questa mozione oggi più che mai possiamo dire che semmo de Zena e semmo da Föxe. Questa iniziativa è organica a quelle promosse in questo ciclo amministrativo da Forza Italia Genova per il recupero e la valorizzazione delle tradizioni e della cultura genovesi: dalla Festa della Bandiera di Genova con la Croce di San Giorgio, che si festeggia il 23 aprile di ogni anno, al gemellaggio di Genova con Akko (San Giovanni d'Acri), dal recupero dell'originale del rostro bronzeo di epoca romana rinvenuto nel 1597 nelle acque del porto di Genova e poi purtroppo trasferito  nell'Armeria Reale di Torino a seguito dell'annessione della Liguria al Regno di Sardegna all'istituzione del Registro dei prodotti De.Co. 100% made in Genova, per cui attendiamo proprio in questi giorni l'insediamento della relativa commissione con la nomina da parte del Sindaco Marco Bucci del Presidente suo delegato".

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