Acqua pubblica, Giordano (M5S): “Oggi, alle famiglie in difficoltà chiudono i rubinetti”
“Genova è meravigliosa per chi sta bene e non per chi è in difficoltà: lo ha dimostrato ancora una volta chi tiene in mano le redini dell'Ente, quando la settimana scorsa ha permesso che altre 90 famiglie fossero lasciate senza acqua per pregresse vicende di morosità. Non è la prima volta che accade. Interrogato in merito, l’assessore competente ha aperto l’ormai logoro libro delle scuse, addossando ancora una volta la colpa ad altri. Ma in questo momento così particolare, non ci si può nascondere dietro le delibere dell’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente: stiamo vivendo un capitolo drammatico a causa della pandemia e molti genovesi sono in difficoltà economiche al punto da non riuscire a coprire le spese, tra cui le bollette. Il Comune di Genova non può continuare a voltarsi dall’altra parte mentre Iren taglia un servizio vitale come quello idrico”. Così, il consigliere comunale del M5S Stefano Giordano, che martedì scorso in Aula Rossa ha interrogato l’assessore Campora per sapere come la Civica amministrazione, partecipata di Iren tramite FSU, intenda intervenire affinché non si verifichino più questi fatti, considerato che l'acqua è un bene di pubblica utilità.
“Chi amministra - prosegue il consigliere pentastellato -, si è mai soffermato sulle difficoltà dei genovesi? C’è qualcuno in Giunta che si chiede, soprattutto in questo momento di pandemia, cosa succede a una famiglia magari con tre bambini piccoli in casa, quando rimane senz'acqua per più di due giorni? L’aver ripristinato il servizio dimostra che situazioni come quella di via Alizeri e via Digione si possono evitare a monte, senza mortificare chi fa fatica a portare a casa persino la pagnotta”.
“Il sindaco è il tutore della salute dei cittadini: anziché prendere soldi da Iren per finanziare eventi come il Capodanno in piazza, perché non si attiva presso la stessa Iren per mettere da parte un gruzzolo da usare per coprire situazioni di indigenza? Ricordiamo, a questo proposito, che le previsioni per il 2022 sono drammatiche: a causa dell'imminente stangata energetica, le famiglie spenderanno quasi 1.200 euro in più per luce e gas. Come dire: un'intera mensilità per chi ha la fortuna di lavorare. Quando le famiglie diverranno giocoforza morose, il Comune si volterà ancora una volta dall'altra parte?”, conclude Giordano.