Canoni demaniali, Muzio (FI): “No all’aumento per le associazioni di pesca ricreativa”
“No all’aumento dei canoni per l’utilizzo di aree e pertinenze demaniali marittime dovuti dalle associazioni senza scopo di lucro che svolgono attività sportive, ricreative e legate alle tradizioni locali”. E’ la presa di posizione del consigliere regionale Claudio Muzio, capogruppo di Forza Italia, che ha depositato sul tema un’Interrogazione che verrà discussa nella prossima seduta di Consiglio. Nel documento Muzio chiede alla Giunta Toti di farsi parte attiva in sede di Conferenza delle Regioni e di Conferenza Stato-Regioni affinché il Governo intervenga con un provvedimento che, scongiurando il previsto aumento di questi canoni annuali a 2.500 euro e oltre, renda strutturale la cifra di 500 euro stabilita per il solo 2021 dalla legge 106/2021.
“L’esborso di 2.500 euro per il pagamento del canone, statuito da un decreto legge del 2020, metterebbe in ginocchio molte associazioni senza scopo di lucro titolari di concessione demaniale marittima, che fino al 2020 si trovavano a pagare circa 360 euro”, dichiara il capogruppo di Forza Italia in Regione. “Ricordo che queste associazioni, tra cui quelle di pesca sportiva e ricreativa, svolgono un’importante funzione di aggregazione sociale e di promozione delle attività legate alle tradizioni locali, ed è proprio in ragione di tale funzione che ritengo motivato il pagamento di un canone ridotto”, prosegue. “L’eventuale chiusura di queste realtà associative, numerose anche nella nostra Liguria, porterebbe ad un impoverimento sociale ed anche culturale per la nostra regione”.
“Nel 2021 il salasso da 2.500 euro è stato evitato con un emendamento alla legge di conversione del decreto ‘Sostegni-bis’, ma nel 2022, se non si interviene prontamente, saremo nuovamente al punto di partenza”, sottolinea Muzio. “Per questo chiedo alla Giunta Toti, da sempre sensibile e attenta al tema, di mettere in campo tutte le azioni necessarie per tutelare queste associazioni senza scopo di lucro, agendo nei confronti del Governo affinché diventi strutturale la cifra di 500 euro prevista dal ‘Sostegni-bis’ per la sola annualità 2021. Chiedo inoltre a tutte le forze politiche presenti in Consiglio Regionale, con cui in questi anni abbiamo condiviso e votato all’unanimità diverse iniziative, di attivarsi in tale direzione con i propri parlamentari di riferimento”, conclude.