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Dimissioni Boccardo, Lodi: “Una grave perdita, senza cultura non c’è futuro”

Cristina Lodi - Piero Boccardo

“Alla fine Piero Boccardo, soprintendente alle collezioni civiche del Comune di Genova, si è dimesso dopo due anni in cui la sua figura è stata ridimensionata e marginalizzata dall’attuale amministrazione di centrodestra”. Così in una nota la consigliera comunale PD Cristina Lodi.

“Una grave perdita - prosegue Lodi - per la città che attesta, ancora una volta, quanto poco sia considerata la cultura dalla giunta Bucci, con un assessore, Barbara Grosso, in balia degli umori del sindaco. Lo smantellamento della cultura e dei funzionari comunali competenti, tra cui si annovera Boccardo, è accaduto quando Bucci ha imposto una consulente di sua fiducia. Era il dicembre 2019 quando le è stato conferito l’incarico di “Redazione e implementazione di un progetto strategico per la diffusione della cultura nella città di Genova attraverso l’arte presso il Sistema Museale Civico”. Progetto strategico di cui la città è rimasta all’oscuro salvo per la presentazione del nuovo sito web dei musei civici, dove non traspare la qualità e la quantità del patrimonio artistico civico. Inoltre va sottolineato l’impoverimento del sistema museale in termini di competenze e personale specifico, con un ricambio generazionale molto limitato nella gestione dei musei che andrebbe fatto per avere nuovi sguardi sulle collezioni civiche, più in sintonia con una visione contemporanea”.

“Tuttavia si denota - dice ancora la consigliera - quanto sia imbarazzante l’assenza di un progetto culturale che sappia coniugare le varie discipline dall’arte al teatro, invece si procede per progetti puntuali senza uno sguardo di insieme e un reale processo di valorizzazione dei musei e delle loro collezioni. E’ indubbio che una città misuri la sua attrattività sulla cultura, ne sono un esempio città a noi vicine come Milano e Torino”.

“Una città che non investe nella cultura - conclude Cristina Lodi - è una città morta che non ha futuro. Il mio impegno in questo anno sarà di attivare un percorso di ascolto del mondo culturale affinché si possa progettare insieme il futuro di Genova. In questo modo il mio obiettivo sarà valorizzare i beni culturali più pregiati, come ho fatto recentemente con il convegno sui giardini storici. Occorrono strumenti adeguati per la valorizzazione del patrimonio tra i quali la digitalizzazione degli archivi in cui si è ancora carenti, investire nel capitale umano, senza doversi avvalere delle consulenze esterne”.

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