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Covid, Sartori: “Inaccettabili le parole di Ricciardi, i ristoranti non sono gli untori d’Italia”

Augusto Sartori

“Non sono accettabili le parole del dottor Ricciradi, senza mezzi termini ha lanciato una pesante accusa nei confronti del mondo della ristorazione che invece ha da sempre dimostrato responsabilità e ha compreso le varie fasi di emergenza pagando in prima persona per le scelte del governo”, così si esprime in maniera molto dura Augusto Sartori commentando le parole che il massimo consigliere del ministro Speranza ha espresso l’atro ieri.

L’ex consigliere regionale da sempre in prima linea contro l’accanimento ingiustificato nei confronti di una categoria che non merita l’appellativo di untori d’Italia “già subiamo un prolungamento dello stato di emergenza che, speriamo, sia l’ultimo perché ormai viviamo in emergenza da oltre 24 mesi ed è un controsenso evidente definire un’emergenza di 24 mesi, ma forse nella neolingua di governo emergenza è sine die e se così è allora ci venga spiegato perché per le libertà individuali siamo in emergenza e per pagare le cartelle di Equitalia siamo completamente guariti – prosegue Sartori con una vena di sarcasmo – però diventa inaccettabile che venga scaricata la colpa sui ristoratori quando stiamo facendo di tutto per tutelare gli italiani. Chi ha un ristorante impegna personale per i controlli o si mette lui stesso a controllare gli ingressi e lo stesso non possiamo dire dello stato che invece fa l’esatto contrario e non controlla adeguatamente nelle scuole e sul trasporto pubblico”.

Sartori segue le orme di Giorgia Meloni criticando l’ennesima proroga dello stato di emergenza evidenziando le contraddizioni delle azioni di questo governo come dei precedenti: “questa proroga è solo un’emergenza per la nostra democrazia e per un parlamento che è esautorato da ogni attività, non capisco perché si dica che la situazione sia diversa dall’anno scorso quando poi permangono le stesse condizioni emergenziali. Però se parliamo di tasse l’emergenza sparisce di punto in bianco e le cartelle di Equitalia che sono arrivate in questi giorni a milioni di italiani ne sono la prova e molti dovranno scegliere se fare i regali oppure pagare Equitalia. A questa doppia morale di Stato non mi abituerò mai e nemmeno voglio farlo”.

 

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