Genoa e Sampdoria, il derby si gioca anche in Sala Rossa
Ci sono due sampdoriani, due genoani e due interisti. Sembra l’inizio di una barzelletta e invece è la “discussione” a distanza animata da sei consiglieri comunali di Genova, appassionati di politica ma anche di calcio, in vista del derby della Lanterna di venerdì sera.
Genoa e Sampdoria sono due filosofie di vita. Tertium non datur, da una parte o dall’altra. Lo sanno bene i rossoblù Davide Rossi e Franco De Benedictis, consiglieri di maggioranza. Ma anche Mauro Avvenente e Cristina Lodi, tifosissimi blucerchiati ed esponenti della minoranza in Consiglio Comunale.
A fare da cuscinetto tra le “squadre” di centro-sinistra e centro-destra due tifosi super partes, entrambi sostenitori della “Beneamata” nerazzurra: il consigliere delegato alla Protezione Civile Sergio Gambino e il vicepresidente del Consiglio Comunale Pietro Salemi.
Il primo a rompere il ghiaccio è Franco De Benedictis di Fratelli d’Italia, noto ai più per la sua incrollabile fede genoana. “Chi vedo favorita? Samp e Genoa sono sullo stesso piano. In fin dei conti i 5 punti che le separano in classifica dipendono dalla Salernitana: loro l’hanno battuta, noi invece…”. Pronostico? “Il cuore dice Genoa ma penso che finirà in pareggio: la paura fa 90! Chi segna? Se gioca, dico Criscito su rigore”. E invece, sfottò con i colleghi doriani in Sala Rossa? De Benedictis non fa mistero su chi sia il suo primo amico-nemico: “Gianni Crivello! Con lui è un ‘menaggio’ continuo, lui mi chiama ‘bibino’ e io gli rispondo dandogli del ‘ciclista’. Martedì gli ho fatto gli auguri. Chissà, magari portano male…”.
Gli risponde per le rime, ma sempre col sorriso, uno dei sampdoriani più accesi della Sala Rossa, il capogruppo di Italia Viva Mauro Avvenente: “Contro il Genoa la Sampdoria non gioca una sola partita. Ne gioca due: una importantissima e l’altra fondamentale. Nella prima potremmo accontentarci anche di un pareggio, mentre la seconda è da vincere a tutti i costi”. Il consigliere va al dunque: “La partita della proprietà della società non può essere rinviata oltre, nemmeno per… impraticabilità del campo”. Il nome che ha in testa il consigliere è uno solo: quello di Gianluca Vialli, “protagonista e, possibilmente anche futuro presidente”. Avvenente chiude con una citazione di Enzo Tortora: “Se ciò avverrà, nella conferenza stampa di presentazione vorrei che Vialli possa iniziare dicendo: ‘Dove eravamo rimasti…?’”.
A mediare tra De Benedictis e Avvenente non può che essere un arbitro per eccellenza, il vicepresidente del Consiglio Comunale Pietro Salemi di Italia Viva: “Sono un grande appassionato di calcio, tifo Inter e sono pure abbonato. Il derby? Mi aspetto una partita tesa, nessuna delle due squadre vorrà perdere punti. Chi può decidere il match? Dico Caputo per la Sampdoria e l’ex nerazzurro Pandev per il Genoa”. Ma Salemi da che parte sta? Samp o Genoa? Subito si sbottona. “Abitando a Pegli sono simpatizzante genoano ma…”. Ma? “Sono anche un tifosissimo di Mancini”. Così la par condicio in salsa calcistica… è rispettata.
Mentre non nasconde le sue simpatie blucerchiate la consigliera del Partito Democratico Cristina Lodi: “In realtà sono una tifosa piuttosto tiepida che però si accende quando c’è il derby”. Il motivo? È familiare. “Mio papà era un tifoso genoano e anti-doriano vecchio stampo. Ricordo le domeniche passate in casa con lui che si chiudeva in sala ad ascoltare la partita alla radiolina. La sua giornata perfetta? Vittoria del Genoa e sconfitta della Samp”. Ma come è diventata sampdoriana? “Avevo 6 anni e mio papà mi vestiva di rossoblù, ma i due colori non mi piacevano! A parte gli scherzi il derby è un momento speciale che accomuna il vissuto familiare di tanti genovesi: sono sicura che anche questa volta sarà una grande festa di sport in cui potremo ammirare le stupende coreografie delle due tifoserie”.
Un altro grande tifoso in Sala Rossa, ma dall’altra parte della barricata rispetto alla consigliera Lodi, e non soltanto calcistica, è il consigliere di Lega Salvini Premier Davide Rossi. L’apertura è molto diplomatica. “Il derby sarà innanzitutto una grande festa per la Città, visto il momento difficile che stiamo vivendo a causa della pandemia”. Poi, però, viene fuori lo spirito del Grifone. “Da genoano mi auguro ovviamente che vinca la squadra migliore, cioè il Genoa”. Pronostico? “Di solito sono scaramantico ma questa volta mi voglio sbilanciare: dico 2-1, reti di Destro (se gioca) e Cambiaso, un ragazzo genovese e genoano”. Ma è vero che il consigliere Rossi ha giocato nel Genoa? “Confermo, tra il 1995 e il 1998 nella categoria Allievi. Aneddoti? Ne racconto uno: dopo i derby giocati contro i pari età della Sampdoria, ci si vedeva tutti in un locale genovese. E lì ci prendevamo in giro. Bei tempi!”.
L’ultimo a intervenire è il consigliere delegato alla Protezione Civile, l’interista Sergio Gambino. “Ho grande simpatia per tutte e due le squadre genovesi e infatti a mio figlio Luca, di 4 anni, dico sempre che quando giocano deve tifare per Samp e Genoa”. E quando si affrontano tra di loro? Gambino sorride e glissa: “Auguro ad entrambe un futuro più stabile dal punto di vista societario e sportivo, con investimenti a lungo termine: lo meritano, sono due squadre di alto livello”. Ma chi vince il derby? “Calcisticamente vedo un pelo sopra i blucerchiati, ma il Genoa ha un valore aggiunto che si chiama Shevchenko: un simbolo del Milan ma che da tifoso intervista rispetto e ammiro profondamente”. E la sportività è servita!
Alla fine, a mettere d’accordo tutti è il sindaco di Genova Marco Bucci: “Il derby è un momento straordinario di festa per la Genova sportiva. La città vive con passione, e ironia, in ogni giorno dell’anno la contrapposizione tra le due squadre, ma quello che si palesa nella settimana precedente alla partita tra i tifosi è incredibile. Come è noto io non sono tifoso di calcio ma il trasporto che hanno i supporters mi diverte e appassiona. Ovviamente sarò presente in tribuna per assistere alla gara. Genoa e Sampdoria sono un patrimonio per Genova, lo spettacolo che le tifoserie regolarmente regalano all’Italia calcistica ne è testimonianza”.