Skin ADV

Gli anni di Gassman, Branciaroli e Lavia al Teatro Nazionale di Genova

Vittorio Gassman e Renzo Piano

Continua la rassegna “Testimoni del tempo – Settant’anni a Genova, teatro e cronaca” . Stavolta si parlerà di Vittorio Gassman, Franco Branciaroli, Gabriele Lavia e tanti altri nomi leggendari del teatro italiano. L’ingresso è gratuito, con green pass; è obbligatoria la prenotazione sul sito del Teatro Nazionale di Genova. La rassegna è stata ideata dal presidente del Teatro Nazionale di Genova Alessandro Giglio, nell’ambito delle celebrazioni per i 70 anni del Teatro. Giglio è anche il conduttore dei vari incontri che si stanno succedendo nel foyer del teatro Ivo Chiesa. Ospiti del prossimo incontro, che si svolge oggi lunedì 29 novembre alle ore 18, sono il regista Giorgio Gallione, la giornalista di Avvenire Angela Calvini e il dramaturg del Teatro Nazionale di Genova Andrea Porcheddu.
Ecco il quadro che verrà ricostruito nella chiacchierata di stasera.Il Teatro Stabile di Genova si affaccia agli anni Novanta con una nuova sede, il Teatro della Corte (oggi titolato a Ivo Chiesa), che inaugura nel 1991 con Mille franchi di ricompensa di Victor Hugo, diretto da Benno Besson. Mentre la collaborazione con il grande maestro svizzero incide profondamente sulla compagnia guidata da Ivo Chiesa (gli anni Novanta sono gli ultimi della sua direzione), parallelamente trova piena maturità artistica il regista residente Marco Sciaccaluga, che firma spettacoli come Roberto Zucco di Koltès con Franco Branciaroli, Ivanov di Cechov con Gabriele Lavia, Un mese in campagna di Turgenev con Andrea Jonasson o Fedra di Racine con Mariangela Melato. Musa di Luca Ronconi, che a Genova la dirige in L’affare Makropulos di Karel Capek e Il lutto si addice ad Elettra di Eugene O’Neill, protagonista di produzioni dirette da Elio De Capitani e Ferdinando Bruni, come Un tram che si chiama desiderio e Tango Barbaro di Copi e di La dame de chez Maxim di Feydeau con la regia dell’argentino Alfredo Arias, Mariangela Melato stringe in quegli anni con il Teatro di Genova un sodalizio che durerà sino alla fine della sua vita.Nel frattempo, Genova vive una fase di rinnovamento. Nel 1992 ci sono le Celebrazioni Colombiane e il Teatro Stabile allestisce nel Porto Antico, fresco del restyling di Renzo Piano, Ulisse e la balena bianca di e con Vittorio Gassman. Il clima di fermento porta anche alla nascita di nuove compagnie teatrali, spesso gemmate direttamente dal Teatro Stabile di Genova.
Sulla scena nazionale si afferma il Teatro dell’Archivolto, diretto da Giorgio Gallione e Pina Rando, con spettacoli di grande successo come Angeli e soli da Italo Calvino e Il bar sotto il mare di Stefano Benni (presentato al Teatro della Corte nel 1992), creati su misura per i Broncoviz – ovvero Marcello Cesena, Ugo Dighero, Maurizio Crozza, Mauro Pirovano, Carla Signoris, tutti cresciuti alla Scuola del Teatro di Genova. Il pubblico genovese segue con passione l’ampia offerta teatrale della città: uno studio effettuato dopo la riapertura del Teatro Gustavo Modena (che nel 1997 diviene la sede dell’Archivolto) rileva un aumento del pubblico vicino al 30%. Così Genova, dove già erano attivi il Teatro della Tosse e il Politeama Genovese, diviene realmente la città dei teatri sognata da Ivo Chiesa.E al di là dei palcoscenici? L’Italia è sconvolta dagli attentati di mafia, in cui perdono la vita i Giudici Falcone e Borsellino, e dallo scandalo di Mani Pulite; scende in politica Silvio Berlusconi; i media hanno un potere sempre più forte e l’avvento di internet proietta tutti nella globalizzazione. Questi e altri avvenimenti saranno ricordati negli interventi di Angela Calvini, mentre i successi musicali di quegli anni saranno mixati dal vivo nel dj-set di Stellare Sartoria Sonora, grazie all’elettronica di Filo Q e Ale Bavo e alla viola di Raffaele Rebaudengo.

Paolo Fizzarotti

Pin It

Genova3000 TV

Genova3000 TV

Notizie

Levante

Cultura

Spettacoli

Sport

Gossip

Genova Sport 2024