“Riviera Capitale”, il libro di Mauro Boccaccio per un Tigullio culturale
Tutto è nato a Chiavari, durante la prima edizione dell'Economic Forum Giannini, il meeting che si è svolto nel giugno scorso nel nome del famoso banchiere italo-americano - nato negli Stati Uniti da genitori italiani provenienti da Favale di Malvaro - interprete di una politica economica basata sull’etica e sulla solidarietà.
L’idea è venuta a Valentina Ghio, sindaca di Sestri Levante al secondo mandato, che durante il suo intervento ha lanciato la candidatura del Tigullio a capitale nazionale della cultura. Quel pensiero spontaneo è stato subito condiviso da tutti i presenti, anche dal compianto sindaco Marco Di Capua. Così ben presto alle parole sono seguiti i fatti. Come prima cosa si è dato un nome all’appuntamento: “Tigullio 2024”. Poi, si sono formati i gruppi di lavoro e organizzati i primi incontri istituzionali, seguiti con attenzione anche dall’assessora regionale alla Cultura Ilaria Cavo.
Insomma, il progetto di unire il Tigullio sotto l’ombrello della cultura è piaciuto molto. Perché in questo caso non si tratta soltanto di un simbolico Red Carpet da percorrere da Rapallo a Portofino, ma di una grande chance per far conoscere al mondo i tesori artistici della Riviera. E magari anche scoprirli, com’è successo nella chiesa di San Lorenzo della Costa a Santa Margherita Ligure, dove Vittorio Sgarbi ha attribuito al Nuvolone un dipinto della Madonna con il Bambino.
In moto si è messo anche tal Mauro Boccaccio da Rapallo, giornalista, ex capo ufficio stampa della Regione Liguria e motore culturale del Tigullio, che ha raccolto in un libro, “Riviera Capitale” per Panesi Edizioni, storie, progetti e idee, alcune rimaste scritte su quaderni e taccuini, altre realizzate con Maura Ferrari, utili a chi deve lavorare al progetto. Un instant book pieno di appunti sparpagliati, ritrovati, raccolti anche dopo anni e riordinati pazientemente, fra tanti personaggi e luoghi diversi. La curiosa fotografia di un Tigullio che ha comunque le carte in regola per lavorare e guardare avanti.
Il volume ieri ha avuto una doppia presentazione: al mattino a Palazzo Ducale e alla sera al ristorante Manuelina. Due incontri in due luoghi apparentemente diversi ma che sono uniti da un unico filo conduttore, la cultura. Perché a Recco la gastronomia è veramente cultura. Lo sanno bene Cristina e Cesare Carbone, i patron della Manuelina che hanno preparato una cena sublime, e i coniugi Bernini, promotori delle manifestazioni del consorzio dei ristoratori recchesi.
Ospite d’onore, in entrambi i casi, il conduttore televisivo e scrittore Bruno Gambarotta. Moderatori i giornalisti Donatella Alfonso (Repubblica, al Ducale) e Edoardo Meoli (Secolo XIX, alla Manuelina) che hanno interrogato l’autore sul contenuto del suo libro che ha in copertina un colorato quadro del pittore bogliaschino Gian Marco Crovetto.
A Recco erano presenti anche il sindaco Carlo Gandolfo con la compagna Cristina Merlo e l’avvocato Silvio Romanelli che, accanto alla moglie Lydia Soltazzi, da ex presidente dell’associazione Liguri nel mondo ha raccontato com’è nata la farinata.
La presentazione a Palazzo Ducale, da sinistra: Donatella Alfonso, Mauro Boccaccio e Maura Ferrari
Edoardo Meoli intervista Mauro Boccaccio
Il sindaco di Recco Carlo Gandolfo e la compagnia Cristina Merlo, dietro Cesare Carbone
L'avvocato Silvio Romanelli con la moglie Lydia Soltazzi
Il tavolo dei giornalisti
Il tavolo dell'editore
Il tavolo della padrona di casa
Il menu