Municipio Medio Levante, la minoranza chiede la sfiducia del presidente Vesco
Nel Municipio Medio Levante, l’opposizione compatta ha presentato una mozione di sfiducia contro il presidente Francesco Vesco (eletto in Forza Italia). La votazione si terrà martedì 25 maggio.
“In questi quattro anni, e la pandemia non è una scusa, non vi è stata progettazione. Nessuna visione del territorio. Interventi che dovevano costituire vantaggi per la popolazione e risparmi economici sono fermi da anni e nulla lascia pensare a uno sblocco”, dice Alessandro Morgante, precedente presidente del municipio e capo gruppo del Partito Democratico.
“Interventi strategici su luoghi delicati come Boccadasse e Corso Italia sono stati gestiti senza dialogo e confronto. Il verde abbandonato senza programmazione o visione”, rimarca Bianca Vergati, di Chiamami Genova e voce dell'ambientalismo genovese da anni.
“Anche nel ruolo di Presidente di Consiglio - una stortura, il doppio incarico di Presidente di Consiglio e di Giunta che la nuova riforma non pare voglia modificare - Francesco Vesco ha dato segnali di scarsa preparazione, con istanze presentate dalla minoranza e mai presentate in discussione i consiglio”, sottolinea Edoardo Marangoni, rappresentante della lista civica Noi con Morgante.
Sulla stessa linea Enrico Frigerio, esponente del Partito Democratico, che ricorda “come molte mozioni approvate in consiglio siano rimaste lettera morta”.
Marina Daccà, esponente del Movimento 5 Stelle e del quartiere di San Martino lamenta “il totale disinteresse del municipio per questo quartiere, con tanti problemi ma nessun intervento significativo”. Il capo gruppo dei 5 Stelle, Alessandro Pierandrei, ricorda come “sul territorio municipale la viabilità, una delega che Francesco Vesco ha voluto mantenere a se, è stata priva di governo, attenzione, dialogo col territorio, interesse”.
Per Elena Putti, esponente PD e segretario del circolo di Albaro, “la scarsa attenzione ai valori laici e repubblicani derivanti dalla Resistenza, dimostrata dal Presidente di Municipio è stato motivo di imbarazzo per se e per il territorio che rappresenta”.
Leonardo Cassinese, di A Sinistra, non può che rilevare come “la sensibilità politica di Francesco Vesco, legata anche a percorsi di correttezza democratica che dovrebbero essere chiari a chiunque sceglie l'impegno politico, si è evidenziata nella sua evidente scarsità”.
“Opacità nell'azione amministrativa, gravi episodi di assenza di terzietà, mancato rispetto del ruolo della minoranza, sono caratteristiche che rendono Francesco Vesco inadatto al ruolo ricoperto”, insiste Gian Carlo Moreschi, appartenente del Gruppo Misto ma espressione di Italia Viva.