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Spazi gratuiti alle associazioni antiabortiste, Tosi (m5s): “La destra vuole calpestare i diritti delle donne”

Fabio Tosi, capogruppo M5S in Regione Liguria

“Il testo proposto da Fratelli d’Italia è irricevibile, mefitico, grottesco. Non ci sono parole per descrivere il vero fine della Pdl che il gruppo consiliare di destra vorrebbe presentare. In tre punti, si evince chiaramente che si vuole permettere agli anti abortisti di esercitare pressioni sulle donne che si recano nelle strutture per un’interruzione di gravidanza. Un'intimidazione bella e buona! Ma davvero i consiglieri di Fratelli d'Italia credono che una donna arrivata a prendere una decisione così intima non abbia già fatto un suo personalissimo e difficoltoso percorso? Esattamente cosa avrebbero da dire in merito, e a chicchessia peraltro, le associazioni Pro Vita? Ancora una volta, siamo costretti a ricordare alla destra in Regione che i diritti delle donne comprendono il diritto ad avere il controllo e decidere liberamente e responsabilmente sulle questioni relative alla propria sessualità, compresa la salute sessuale e riproduttiva, libere da coercizione, discriminazione e violenza. Si chiama, qualora se lo fossero dimenticati, diritto all’autodeterminazione”.

Lo dichiara il capogruppo del M5S in Regione Fabio Tosi, che poi aggiunge: “Fratelli d’Italia ritiri quanto prima quella proposta moralmente guasta e pericolosa. È un’inaccettabile invasione della libertà di scelta e della privacy! Cosa faranno infatti le associazioni antiabortiste negli spazi gratuiti loro assegnati? Fermeranno la qualunque con un fuoco di fila di domande? Secondo quale diritto avvicineranno una donna che si reca in ospedale cercando di “rimuovere” le cause dell’IVG? E chi indicherà loro chi intende seguire questo percorso?”.

“Fanno poi francamente orrore le parole del capogruppo Balleari: con quale autorità morale si permette di disquisire sulla “ferita” e sul “dolore” quando la scelta non ricade assolutamente sulla sua persona? Come pensa di “intervenire” sulle donne che non hanno ancora preso questa scelta, “informando” su tutto? Questi sono metodi intimidatori inaccettabili per una società civile”, conclude Tosi.

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