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Autostrade, Toti: “Chiudere tutto per lavarsi la coscienza non è tollerabile. Liguria deve vivere"

Giovanni Toti

"Abbiamo vissuto un'ennesima giornata complicata con l'interdizione al traffico di un viadotto tra Lavagna e Sestri Levante decisa sulla base di una richiesta degli ispettori ministeriali per una nuova analisi di rischio che spero, come mi ha assicurato l'amministratore delegato di autostrade, che sia in corso in queste ore. Ho sentito anche il Ministro Giovannini: non vorrei che questo intervento, così come alcune voci che sento in giro su una presunta contrarietà degli ispettori ministeriali allo smontaggio dei cantieri nel fine settimana, possa portare a un'estate difficile come quella che abbiamo già passato, che non è tollerabile in nessun modo per la nostra regione ma neanche per il Paese, data l'importanza della nostra piattaforma logistica". Lo ha detto questa sera il presidente Toti a margine del punto stampa sul Covid.
"Ho chiesto al ministro una riunione in tempi rapidi dopo che si sarà confrontato con le sue strutture perché questo Governo non può pensare di rimediare ad anni di incuria e mancata manutenzione in tempi irragionevoli e incompatibili con la vita civile - ha proseguito - L'ispettore ministeriale è sicuramente un mestiere difficile, in cui si deve scegliere tra rischi calcolati diversi È rischioso procrastinare talvolta alcune manutenzioni così come può essere rischiosa un'autostrada in cui si viaggia per troppi chilometri a senso unico: l'abbiamo già provato con i problemi per le nostre ambulanze, con le consegne in ritardo dei vaccini, con un aumento di tasso incidentale importante. Ma chi fa questo mestiere così difficile deve essere in grado di assumersi le proprie responsabilità e stilare una scala di priorità: cosa va fatto immediatamente, cosa si può fare domani e cosa si può fare tra due settimane. È ovvio che questo comporta il rischio di spalmare manutenzioni importanti in un arco di tempo lungo, ma è il tempo che consente alle imprese e ai cittadini liguri di vivere". Nessuno può pensare di lavarsi la coscienza chiudendo tutto quello che ritiene vagamente sospetto ha concluso il governatore - perché in questa regione non si vive più. Occorre piano di priorità condiviso. Tutte le volte che Regione Liguria interviene per cercare di alleggerire la pressione su questa regione c'è qualcuno da un'altra parte che interviene per appesantirla nuovamente, e questo non è più tollerabile".

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