Coronavirus, Toti: “Dati positivi, speriamo si riapra confronto con il governo per riaperture”
“Chiudiamo una settimana positiva che ha visto riaprire un pezzo del Paese anche se non tanto quanto avremmo voluto e quanto chiesto dalle categorie ma il criterio di prudenza adottato dal governo è stato questo e Regione Liguria si è ovviamente attenuta alle disposizioni nazionali. I dati della settimana che si chiude sono positivi, a partire dal fatto che la Liguria rimane la prima Italiana per vaccini somministrati, che sono il 92,7% di quelli consegnati secondo il dato ministeriale e il 94% secondo il dato ligure rilevato in tempo reale. Domani ricorre la festività del 1° Maggio e la settimana prossima, se questo andamento sarà confermato, speriamo si possa riaprire l’auspicato confronto con il governo per rivedere l’impianto normativo e proseguire sulla strada delle riaperture del Paese”. Così il presidente della Regione Liguria e assessore alla Sanità Giovanni Toti ha fatto il punto sulla pandemia da Covid-19 in Liguria.
Per quanto riguarda le Rsa, “abbiamo emanato le linee guida che riaprono parzialmente alla vita queste strutture – ricorda il presidente della Regione - con la possibilità per gli ospiti di ricevere la visita dei propri cari. Lo abbiamo fatto con grande prudenza sapendo che la campagna vaccinale ha sostanzialmente esaurito i suoi effetti nelle Rsa, con oltre il 90% degli ospiti vaccinati. Riteniamo quindi che sia un rischio che si possa correre”.
Positivi i dati odierni, “aumenta distanza della Liguria dal resto del Paese – prosegue Toti - per quanto riguarda la percentuale di popolazione vaccinata rispetto alla popolazione residente. In particolare, il 27,63% dei liguri ha ricevuto la prima dose contro il 22,70% della media italiana (+4,93%) mentre il 12,28% dei liguri ha completato il ciclo vaccinale con entrambe le dosi di vaccino contro il 9,50% della media italiana (+2,78%)”.
Il presidente Toti sottolinea che “rispetto alla soglia di incidenza di 250 positivi ogni 100mila abitanti alla settimana indicata dal governo per l’adozione di misure restrittive, la provincia della Spezia presenta dati da zona bianca, vicini al limite dei 50 casi ogni 100mila abitanti. Ovviamente non esiste la zona bianca ‘provinciale’ ma è un indicatore utile per dare il senso della situazione”.
Inoltre “calano gli ospedalizzati – aggiunge l’assessore alla Sanità – e le terapie intensive rimangono sotto la soglia del 30% di occupazione. In area medica abbiamo meno di 500 pazienti: era dal febbraio scorso che non raggiungevamo dati così bassi. Anche al San Martino le persone ricoverate scendono sotto quota 100 ed era da tempo che non registravamo dati simili”.
“Sono purtroppo 11 le persone di cui è stato registrato oggi il decesso: sono tutte persone tra 63 e 87 anni e questo ci spinge ad andare avanti veloci come stiamo facendo con la campagna vaccinale, che sta producendo effetti davvero importanti. Nelle ultime 24 ore sono state vaccinate 12640 persone (9640 con Pfizer e Moderna, 3000 con Astrazeneca e J&J), in 187.189 hanno chiuso il ciclo vaccinale. Se la tempistica delle consegne verrà rispettata, dall’11 maggio apriremo come previsto le prenotazioni per la vaccinazione delle persone under60”, conclude Toti.
Prof. Filippo Ansaldi, subcommissario e responsabile Prevenzione Alisa
Il quadro epidemiologico è caratterizzato nelle ultime settimane da una diminuzione dell’incidenza che in questo momento è inferiore a quella che avevamo prima della terza ondata e in miglioramento. Oggi in tutte le province l’incidenza è inferiore a 2 casi su 10.000, su base regionale abbiamo incidenza tempo cumulativa di 114 casi su 100mila che indica una ridotta circolazione del virus e questo si riflette su il nostro RT che oggi è pari 0.8, con un rischio globale da area gialla.
In particolare, l’incidenza cumulativa ogni 100mila abitanti negli ultimi 7 giorni è di 118 positivi nel savonese, 76 nello spezzino, 114 nell’imperiese e 109 nell’area genovese.
Grazie all’aumentare della copertura vaccinale è cambiata l’epidemiologia e si è osservata una netta diminuzione dell'incidenza negli over 80, in aprile sfioriamo un 50% in meno della circolazione rispetto alle altre fasce di età.
Barbara Rebesco, responsabile della farmaceutica di Alisa e della logistica dei vaccini
Una buona notizia è che la Liguria risulta in testa alla classifica delle regioni in base alla percentuale di utilizzo di vaccino rispetto alle dosi consegnate: in questo siamo al primo posto con il 92,7% di utilizzo.
Al 28 aprile la percentuale di popolazione vaccinata sulla popolazione in Liguria si attestava al 26% contro il 22% della media italiana, la percentuale di utilizzo di vaccini è pari al 91, 4% per i vaccini a mRNA (Pfizer e Moderna) e del 97,1% per i vaccini a vettore virale (Astrazeneca e J&J). Per quanto riguarda le consegne previste per il mese di maggio, attendiamo circa 270.000 dosi, il doppio per il mese di giugno.
Grazie a una strategia che ci permette di garantire il riallineamento delle giacenze, nel mese di aprile abbiamo effettuato 27 trasferimenti tra i vari enti, che nella settimana dal 19 al 25 Aprile sono stati addirittura 10: si tratta di un impegno enorme messo in campo da tutto il sistema per mettere in sicurezza il più velocemente possibile i cittadini liguri.
Ernesto Palummeri responsabile Alisa per l'emergenza Covid nelle Rsa liguri
Nelle Rsa liguri la stragrande maggioranza degli operatori e degli ospiti ha ricevuto la vaccinazione anticipando di un mese e mezzo gli effetti che stiamo vedendo oggi sulla popolazione generale. Già a partire dai primi di marzo, infatti, avevamo registrato una netta riduzione della mortalità che si mantiene bassissima (nel mese di aprile è pari a due unità). La percentuale di vaccinati sfiora il 90% dei vaccinati sia tra gli ospiti sia tra gli operatori. Non abbiamo focolai in Liguria, ne rileviamo uno solo nella provincia di Imperia, a Sanremo, con cinque persone positive al Covid-19: due di loro asintomatiche sono rimaste in struttura, adeguatamente isolate, due sono state ricoverate in ospedale, anche in via precauzionale, e una è già stata dimessa e trasferita in una struttura covid per la convalescenza.
Abbiamo inoltre diffuso gli indirizzi per incrementare le visite ai parenti, da garantire con la massima sicurezza perché le persone che sono ricoverate nelle Rsa sono le più fragili tra i fragili e quindi occorre assoluta prudenza. Abbiamo adottato delle linee prudenziali ancorché abbiamo, ad esempio, consentito l'ingresso ai visitatori senza l'esecuzione del tampone a coloro che hanno terminato il ciclo vaccinale da almeno 14 giorni. Ricordo che il tampone per entrare nelle Rsa era già previsto da una normativa del ministero della Salute emanata il 30 novembre 2020 e resa note a tutte le strutture lo scorso dicembre.
Angelo Gratarola, responsabile Dipartimento interaziendale regionale di emergenza-urgenza e direttore dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale Policlinico San Martino
Questa settimana è stata all’insegna di una riduzione ulteriore dell’impegno degli ospedali per la cura del Covid. Come avevamo preannunciato, la discesa prevista dei letti occupati in terapia intensiva è arrivata: siamo a 65 posti letto occupati. Questa diminuzione è collegata, seppur con un divario temporale di 10-15 giorni, al calo dell’incidenza e soprattutto dell’occupazione di letti in media intensità. A parte lunedì e martedì dove, almeno in città, nei Pronto Soccorso metropolitani c’è stato un po’ di affollamento, non per il Covid ma per altre patologie, la restante parte della settimana è andata avanti in maniera usuale. Questo fa ben sperare. Anche questo ritorno alla normalità sanitaria è qualcosa che noi auspichiamo vivamente anche perché rende meno gravoso il lavoro dei sanitari.
Matteo Bassetti, responsabile Dipartimento interaziendale regionale di Malattie Infettive e direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’Ospedale Policlinico San Martino
Anche per quanto riguarda le Malattie Infettive è stata una settimana particolare: in Malattie infettive sono arrivati sempre meno pazienti dal Pronto soccorso e questo ha consentito una settimana di relativa tranquillità. I numeri sono incoraggianti, speriamo si mantengano anche per la prossima settimana: questa sera in Malattie Infettive avevamo una disponibilità di posti letto del 50%.
La Liguria si conferma prima regione italiana per utilizzo degli anticorpi monoclonali. A questa sera siamo arrivati a 235 cittadini liguri trattati, di cui 127 nell’hub regionale del San Martino. La forbice va da un paziente di 14 anni trattato al Gaslini fino a 95 anni. Ad oggi, sui pazienti trattati con i monoclonali non abbiamo rilevato alcun decesso. Ricordo ancora una volta che i monoclonali sono stati utilizzati in tutti gli ospedali della Liguria.
Ultimo punto: accanto all’attività assistenziale, ricordo quella della ricerca che al Policlinico San Martino portiamo avanti: oggi è uscito il 53esimo articolo scientifico sul Covid prodotto dal gruppo che coordino, si tratta di un’importante ricerca sui linfociti nell’ambito del Covid grave.