Erano le 11:36 del 14 agosto 2018 quando accadde l'incredibile. A due anni di distanza è il momento della memoria che non dovrà mai venire meno.
Lo ha sottolineato un minuto di raccoglimento con le sirene della navi del Porto di Genova e le campane della città che hanno suonato a distesa, oltre a qualche camion, in quel momento sul ponte, che azionava il forte clacson.
Nel silenzio del ricordo hanno parlato i 43 alberi diversi tra loro come le persone che rappresentano, ma unite dal terribile destino di due anni fa quando il vecchio ponte Morandi, percorso quotidianamente da 60 mila auto e camion, si sbriciolò sotto un temporale per incuria e disattenzioni gravissime di chi lo doveva avere in cura.
I morti uccisi dal cedimento incredibile per una struttura di un Paese del G8, sono stati ricordati con l'inaugurazione della Radura della Memoria, presente il premier Conte ed i ministri De Micheli e Bonafede, titolari di Infrastrutture e Giustizia.
“Siamo qui – ha detto il presidente del Consiglio – per “rammemorare”. Nuovo termine coniato ad hoc e spiegato dal premier come indicazione di ricordo e recupero. Conte ha detto ai parenti delle vittime: “il vostro dolore è il nostri dolore”.
Mentre Egle Possetti, presidente del Comitato Vittime del Morandi, non ha potuto trattenere le lacrime affermando, nel suo commovente intervento, che la cerimonia aveva lo scopo di “impedire l'oblio di una tragedia vergognosa, dare rispetto e memoria e fare giustizia”. Ed ha sottolineato la vergogna di chi ha causato il disastro ed ha usato arroganza, senza chiedere scusa in tempi adeguati. Ad iniziare il giorno celebrativo è stata la messa officiata dall'arcivescovo di Genova, frate Marco Tasca: “Male, dolore e sofferenza non hanno mai l'ultima parola”, ha detto nell'omelia presso la chiesa di San Bartolomeo di Certosa, a poche centinaia di metri dall'ex ponte Morandi. Citando l'Apocalisse e quindi Isaia: “Dio ci ha scolpiti nelle mani, quando guarda le sue mani vede il nostro volto”. Ed ha invitato ad essere uomini della speranza.
Nel pomeriggio poi è stata affissa una targa a Palazzo Tursi, sede del governo di Genova, subito all'ingresso dell'edificio, con i nomi delle vittime. Proprio all'ingresso, per non dimenticare mai più.
Mentre hanno auspicato il sindaco di Genova, Marco Bucci, ed il governatore ligure Toti, a che non si ripeta mai più in Italia una tragedia del genere sulla quale è obbligo si faccia giustizia.
“In tempi non lunghi per evitare che chi ha colpe non paghi”, ha sottolineato Egle Possetti.
Ed ancora Bucci ha citato tecnologia, risorse umane ed economico a formare una triade vincente per prevenire disastro auurdi come quello del Morandi. Per Toti occorre fare giustizia totale, come chiedono le vittime del Morandi e i quartieri sottostanti, che hanno subito ferite insanabili dal ponte.
Dino Frambati
IL VIDEO DELLA CERIMONIA