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Un sabato italiano al Louisiana Jazz Club

I Foxtrot-Ters

Arriva l’estate e si concludono anche i cartelloni musical-teatrali. Chiude sontuosamente anche Louisiana Jazz Club con una serie di incontri molto suggestivi, in quella ‘tana’ di via San Sebastiano, nel cuore del nostro centro storico, tanto cara ai genovesi.

Genovesi soprattutto amici del jazz. Il Louisiana ha segnato dal 1964 la storia genovese (e non solo) del jazz italiano. Erano i temi di Cesare Penna, l’organizzatore dell’indimenticabile ‘Reverside Band’, cara Fausto Rossi, detto ‘Papo’ e ai tanti musicisti della formazione di allora, da Carlo Besta a Renzo Repetti, da Tonino Dodero a Lello Mango.

Proprio il figlio di Fausto Rossi, Flavio, e il figlio Valerio (due generazioni votate al jazz) hanno preso le redini dell’attuale Louisiana.

Con l’intenzione di riportarlo ai vecchi tempi, agli anni di una Genova bellissima soprattutto dal punto di vista dello spettacolo e del rilancio della cultura: anni Sessanta/Settanta, quando la città viveva momenti di grande entusiasmo. E il jazz caro a Papo trionfava nelle varie sedi di via Galata e soprattutto di Piazza Matteotti.

Oggi lo staff che guida il Louisiana è capeggiato dal presidente Rodolfo Cervetto. Vice presidenti ‘tuttofare’ Flavio e Valerio Rossi.

E poi l’anima artistica Roberto Ferrari, misterioso pensatore di sempre più allettanti iniziative musicali.

“È importante essere gli eredi di Fausto - dicono figlio e nipote - non potevamo non proseguire il percorso che ha portato al successo nostro padre e nonno, anche se i tempi sono diversi”.

Che strada musicale proseguirete, all’inizio di una nuova sicuramente favorevole stagione? “Certamente concerti jazz, possibilmente di alto livello. Già a chiusura di stagione, per il 2 giugno avremo il complesso dei ‘Texas Flood’, formazione bluese-texano. E poi sabato 10 i Ghost-Notes rock eccellente.

L’altra sera, ultimo eccezionale exploit del locale con il concerto di vero swing italiano (che oggi sta esplodendo) con la formazione professionalmente ineccepibile dei ‘Foxtrot-Ters’. Al piano Sandro Levrero, al basso Roberto Ferrari, alla batteria Gigi Rossi, alla fisarmonica lo straordinario Franco Piccolo, al sax ritrovato Franco Astuti e al microfono Luisa Rigoli, tornata con voce insuperabile ai successi dei suoi anni ruggenti. Fiori dai suoi ammiratori, Paolo Greppi e Giovanni Marchesi. Applausi nella notte.

Il Louisiana ha voluto dare un simpatico arrivederci ai suoi appassionati. 

V.S.

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